Prorogato il Bonus benzina, 200 euro servono davvero o è solo un palliativo?

Il bonus carburanti da 200 euro per i lavoratori dipendenti è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023 e non solo fino a marzo come era stato inizialmente annunciato dopo il Consiglio dei ministri del 10 gennaio, dal quale era emerso il decreto legge sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti.

Come funziona il bonus

L’iniziativa era stata adottata nella primavera dello scorso anno dal Governo guidato da Mario Draghi con il decreto Ucraina-bis, il quale prevedeva per il periodo d’imposta 2022 che i datori di lavoro privati potessero erogare ai propri dipendenti buoni benzina esclusi da imposizione fiscale per un ammontare massimo di 200 euro per ciascun lavoratore. Restano dunque fuori le amministrazioni pubbliche. Rientrano invece, se dispongono di propri lavoratori dipendenti, gli enti pubblici economici, i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi. Tramite un comunicato il Consiglio dei ministri ha inoltre chiarito che il valore del bonus “non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente”.

Benzina
Foto | Pixabay @Rudy and Peter Skitterians

Come viene corrisposto

I buoni possono essere corrisposti fin da subito, nel rispetto dei presupposti e dei limiti previsti dalla norma, senza necessità di preventivi accordi contrattuali. Possono essere corrisposti anche ad personam, sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa e possono essere concessi per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (come benzina, gasolio, Gpl e metano) e, in via estensiva, anche per la ricarica dei veicoli elettrici. L’aiuto può essere corrisposto in due modi. I datori di lavoro possono decidere di farlo rientrare nell’ambito dei fringe benefits ammessi dallo Stato oppure erogarlo sotto forma di voucher per l’acquisto di carburante. Nel primo caso, se incluso nei piani sindacali, il bonus non verrà sommato al limite di non imponibilità dei benefit, fissato a quota 258,23 euro.

Pompe benzina
Foto | Pixabay @ ResoneTIC

È utile?

La risalita dei prezzi di diesel e benzina ha spinto il Governo a spostare più in avanti la scadenza della misura e non solo fino a marzo, ma non è stato previsto un incremento del valore del bonus. Quest’ultimo è sicuramente un aiuto per contrastare l’aumento dei costi dei carburanti, ma non riguarda tutti: l’erogazione dei buoni è a discrezione del datore di lavoro, non è prevista alcuna procedura da seguire per richiederlo, ma non è detto che tutte le aziende decidano di partecipare all’iniziativa. La proroga della misura quindi probabilmente non influirà sulla crescita dei prezzi, per la quale occorrerà un rafforzamento delle misure sulla trasparenza e altri interventi, ma può costituire un aiuto per i lavoratori dipendenti le cui aziende hanno deciso di adottare il bonus.

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