Terrore sul bus nel Milanese, Sy condannato a 24 anni di carcere

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I giudici della Corte d’Assise di Milano hanno condannato a 24 anni di carcere Ousseynou Sy per il bus dirottato lo scorso anno. Hanno anche disposto nei confronti dell’imputato il versamento di provvisionali in solido con Autoguidovie e il Ministero dell’Istruzione di quasi 2 milioni di euro. In particolare è stato disposto il versamento di 25 mila euro per ognuno degli studenti presenti sull’autobus e di 3 mila euro per ciascuno dei genitori.

La parola all’accusa e alle famiglie

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La Corte d’Assise ha accolto in pieno le richieste dell’accusa. Hanno evidentemente qualificato come attentato con finalità di terrorismo e sequestro con finalità di terrorismo. Inoltre è passato il principio della giurisprudenza per cui il ministero dell’Istruzione è responsabile per quanto accade ai bambini nel corso dell’orario scolastico. Perciò è stato condannato in solido anche con le Autoguidovie“. Così l’avvocato Antonino Ennio Andronico, legale di alcune famiglie dichiaratesi parte civile nel processo a Sy.

Siamo soddisfatti della condanna. Le parole di Sy generano ancora più rabbia“, è invece il commento a caldo dei rappresentanti dei genitori degli alunni presenti sull’autobus durante il dirottamento, avvenuto nel marzo 2019.

Sy: “Chiedo giustizia per morti in mare”

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Se volete condannarmi, fate pure. Ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane, perché non se ne poteva più. Tutti i giorni vedevo orrori“. Così Ousseynou Sy, il 47enne che nel marzo 2019 ha dirottato e incendiato un pullman con a bordo 50 ragazzi, a San Donato Milanese, rendendo dichiarazioni spontanee in aula bunker nel processo in cui è imputato. Sy ha rinnovato anche le accuse a Salvini definendolo “piccolo Duce”. Ha quindi chiesto “giustizia per tutte le famiglie che hanno visto i loro figli e i loro parenti lasciati a morire davanti alle nostre coste“. La perizia psichiatrica chiesta dalla Corte ha escluso il vizio di mente. È stato infatti riscontrato che Sy ha messo “in atto un’azione di cui ben si rappresenta il significato e che porta avanti in maniera del tutto consapevole”.

Le azioni di Ousseynou Sy

Il 20 marzo 2019, Ousseynou Sy dirottò e incendiò un autobus con a bordo 50 studenti della scuola media “Vailati” di Crema, due insegnanti e un’operatrice scolastica. Gli ostaggi riuscirono a salvarsi grazie al tempestivo intervento di Ramy e Adam, due ragazzi che contattarono i soccorsi senza farsi notare dal sequestratore.

Per il loro coraggio, ai due studenti venne concessa la cittadinanza italiana dal governo giallo-verde. L’obiettivo di Sy era portare l’autobus fino all’aeroporto di Linate per protestare contro le morti dei migranti nel Mediterraneo.

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