Salone Libro, Lagioia: “Non vedo l’ora di andarci da visitatore senza tensione”

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“Sono stati anni di continua emergenza. Ho salvato il Salone almeno tre volte. In questo momento però il Salone avrà più spazio occupato, ci stiamo allargando: è il Salone più grande e forte non da quando io l’ho preso ma di sempre. Lo lascerò molto più forte e solido rispetto a quando l’ho preso e questo è motivo di orgoglio”. Così Nicola Lagioia, direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, alla conferenza stampa di presentazione del programma.Torino mi ha dato tanto, soprattutto affetto dimostrato in molti modi. Non so però se il Salone mi mancherà, anche perché rimane là e potrò venire a visitarlo come visitatore o autore, senza tensioni da direttore”.

Lagioia: “Un Bosco degli Scrittori per parlare di ambiente”

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“Dopo due anni di pandemia e la guerra crediamo che ci sia bisogno di cuori selvaggi per immaginare un mondo migliore rispetto a quello in cui viviamo. Puntiamo su tutti gli ospiti, alcuni provenienti da tutto il mondo. Ci sarà un Bosco degli Scrittori, dove ci saranno mille alberi e arbusti che poi verranno piantati in un bosco vero, per parlare della sostenibilità ambientale”, ha aggiunto Nicola Lagioia.

Ucraina, Lagioia: “Al Salone Libro sappiamo chi sono vittime e chi carnefici”

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Durante la conferenza stampa di presentazione del programma del Salone del Libro, Lagioia parla poi del conflitto che sta impervesando in Ucraina. “Cultura e guerra? Bisogna capire che cultura: ce n’è una dell’aggressione e una del dialogo. Quest’ultima dovrebbe dare una mano, anche la cultura della fermezza. La complessità a volte viene usata per confondere vittime e carnefici, noi del Salone del Libro ce l’abbiamo chiaro: le vittime sono il popolo ucraino, i carnefici Putin e la sua cerchia. Al Salone però ci sarà spazio per gli autori sia dall’Ucraina sia dalla Russia, ma non ci sarà per le istituzioni del Governo russo. Ci sarà una Casa della Pace, con iniziative umanitarie per aiutare il popolo ucraino”.

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