Bryan Ceotto, il percorso per il cambio di sesso raccontato sui social: la sua storia

Decidere di cambiare sesso comporta certamente grande coraggio, ma questo non sembra mancare a Bryan Ceotto, 22enne originario di Treviso che ha deciso di raccontare il suo percorso tramite i social. Il ragazzo è consapevole di come questi strumenti di comunicazione sino ormai diventati parte integrante della nostra quotidianità e possano quindi fare da cassa di risonanza per capire meglio cosa prova chi si trova in questa situazione.

E il giovane ora inizia finalmente ad accettarsi, come non era accaduto in passato. “Per molto tempo sono finalmente esistito, oggi finalmente sono“, sono state le sue parole.

Bryan Ceotto: la sua storia e la scelta di cambiare sesso

Acquisire popolarità sui social non è poi così difficile, ma Bryan Ceotto la sta ottenendo per un motivo particolare e strettamente personale. Il ragazzo, infatti, ha iniziato il percorso di transizione che lo porterà a cambiare sesso e sta raccontando su Tik-Tok quali sono le sensazioni che sta provando in un periodo così particolare della sua vita. Il suo auspicio è di poter aiutare chi si trova nella sua stessa situazione e non sa bene come muoversi.

Ora ho 22 anni e ho iniziato a raccontare la mia transizione sui social, su Tik-Tok e Instagram – ha raccontato al ‘Corriere della Sera’ -. Quando ci sono passato io ero terrorizzato dalla società, in particolare dal mondo degli adulti. Portare la cosa sui social fa capire a chi mi vede e mi segue che ci sono migliaia di persone che possono reagire in modo sereno. Che non devono avere paura. Ho iniziato a sentire che c’era qualcosa di diverso già alle elementari. Mentre alla materna tutti giocano con tutti, alle elementari si cominciano a creare gruppi distinti. Le bambine tendono a fare giochi più tranquilli, a chiacchierare, i bambini giocano a calcio, lanciano i sassi. Già questo mi suonava strano. Io mi sentivo altro da tutte le idee stereotipate di bambine e bambini. La cosa è diventata palese alle medie. Intorno a me tutti i miei compagni cambiavano. Io mi sono sviluppato tardissimo, a 17 anni, ma vedevo cambiare i corpi degli altri. La cosa mi inquietava. Sapevo, guardando le mie compagne che quella era la direzione, che anche io sarei diventato così, ma non era quello il corpo che mi sentivo di avere“.

Ad aiutarlo ad affrontare la situazione ci ha pensato un insegnante, a cui non può che essere riconoscente: “Era un docente con cui ero in confidenza. Ho tirato fuori tutto in tre ore, durante un compito di italiano sulla musica. Lui lo ha letto e mi ha chiesto di parlare l’ora successiva. Mi ero firmato ‘Bryan’, lui me lo ha fatto notare  e da lì è cominciato il mio coming out e la fine dell’ansia“.

Il coming out e la terapia ormonale

A quel punto Bryan ha capito come fosse fondamentale per lui uscire allo scoperto. “L‘ho detto prima a mia madre. Ho fatto coming out con una lettera su WhatsApp. Lei l’ha letta e mi ha risposto: ‘Io lo sapevo, vedevo la tua sofferenza, ma aspettavo che me lo dicessi tu’. Sono stato fortunato. Con mio papà, invece, non è andata allo stesso modo. Nonostante ci sia sempre stato molto rispetto da parte sua, ho sentito forte il suo malessere. Aveva, ma questo l’ho capito solo crescendo, tantissima paura per me. Paura della società, del percorso medico che comunque non è leggero. Mi continuava a ripetere che mi sarei rovinato la vita, aveva veramente paura. Però per me ormai era diventato inevitabile, anche se ho cercato altri percorsi possibili“.

E Bryan non manca di raccontare ai suoi follower le sensazioni che sta provando in questi primi mesi di terapia ormonale: “Era il 12 giugno dell’anno scorso. Da quel momento per me c’è stata una liberazione. Fino ad allora è come se la mia anima fosse stata chiusa in un corpo che non era alleato, ma prigione. Solo dopo avere iniziato, anche se i cambiamenti sono lentissimi, mi sono sentito liberato dalle catene. Ora vedo che sto cambiando, anche fisicamente, e non potrei essere più felice di così, anche se sarà ancora lunga“.

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