Palestina: a Roma studenti fanno volantinaggio, prof li chiama jihadisti

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Dopo un volantinaggio in solidarietà con il popolo palestinese, alcuni studenti del liceo Pilo Albertelli di Roma denunciano di essere stati minacciati da una professoressa che li ha chiamati terroristi e jihadisti, sanzionando infine un alunno con una nota. Questa mattina un gruppo di studenti ha organizzato un presidio all’ingresso della scuola per denunciare l’accaduto, esponendo uno striscione e alcune bandiere della Palestina.

A spiegare la situazione è una delle compagne di classe del ragazzo sanzionato. “Ieri nella nostra scuola è accaduto un fatto gravissimo – è l’accusa della studentessa –. Era mattina, e due miei compagni stavano distribuendo dei volantini per difendere la Palestina. Una nostra professoressa ha iniziato fin dalla mattina a gridargli contro. Come se quello di fare volantinaggio ed esprimere la propria opinione non fosse un diritto. Quindi ha continuato in classe. Ha iniziato a darci dei terroristi, dicendo ‘buongiorno jihadisti del 2F‘. Ci ha etichettato tutti come terroristi, dicendo che era un fatto gravissimo“.

Gli studenti pro Palestina: “Non ci fanno esprimere un’opinione”

Il resoconto della ragazza è molto dettagliato e abbraccia l’intera mattinata al liceo di Roma. “Ha continuato per tre quarti d’ora a urlarci contro, nonostante noi cercassimo di spiegarle le nostre opinioni – spiega la giovane –. Lei però diceva che noi non potevamo a prescindere esprimerci al riguardo della Palestina. Ha continuato così fino a quando non ha messo una nota al nostro compagno. Poi ha parlato di denunce, minacciando di chiamare i nostri genitori“.

Nell’oggetto della nota la professoressa ha inserito il fatto che abbiamo assunto un grave comportamento e che abbiamo alzato la voce. Lo ha fatto per difendersi, dato che in realtà la professoressa non ci ha lasciato esprimere la nostra opinione. I professori sono lavoratori statali, quindi dovrebbero avere una visione non parziale. Non dovrebbero schierarsi né per Israele, né per la Palestina. Dovrebbero spiegarci la situazione in maniera oggettiva. Questo è un precedente gravissimo e questa nota è un’aggressione politica“, commenta lo studente a cui è arrivato il provvedimento disciplinare.

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