Meeting antirazzista in Toscana: “Lavorare su integrazione è necessario”

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A Firenze, nella sede della Giunta regionale, è stata presentata la 27esima edizione del Meeting antirazzista di Cecina, che si svolgerà dal 2 al 4 settembre nel Comune della provincia di Livorno.

Perché un Meeting antirazzista: parla l’Arci

Il presidente dell’Arci Toscana, che organizza il Meeting antirazzista, è Gianluca Mengozzi. Questo il suo commento: “La nostra è la manifestazione di più lunga data su questi temi che esista in Italia. È un’occasione importantissima per ritrovarsi e parlare di questioni attualissime, come ci dimostrano le cronache di questi giorni. L’immigrazione, l’accoglienza, le ragioni per cui le persone fuggono dalla fame, dalla guerra, dalla disperazione e vengono a cercare riparo nel nostro Paese“.

L’orgoglio dell’Arci Toscana per l’iniziativa, espresso tramite le parole di Mengozzi, è tanto. “Dobbiamo prepararci ancora meglio a vincere la diffidenza, l’intolleranza, alimentate da forze che soffiano sul fuoco delle paure – ha dichiarato –. Dedichiamo questo Meeting antirazzista a un profugo afghano. Si tratta di Ibrar, morto nel primo attentato dell’Isis“.

I temi dell’edizione di quest’anno

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha a sua volta dedicato parole di grande elogio alla manifestazione: “Sono molto contento che Cecina ospiti questo Meeting antirazzista. Siamo in un momento in cui la crisi afghana ci pone di fronte a risposte concrete e attualizza il problema dell’integrazione. Serve attenzione sul senso di ospitalità, una visione planetaria con cui gli uomini possano trovare quella solidarietà necessaria per una crescita generale del livello di civiltà in tutto il mondo“.

Più nello specifico sulle attività di questo Meeting antirazzista è entrato invece Simone Ferretti, responsabile attività antirazzismo dell’Arci Toscana: “Quest’anno cercheremo di analizzare la necessità di curare chi si prende cura delle altre persone e valutare gli adeguamenti di legge rispetto al nuovo quadro dell’accoglienza. Ci sarà però anche una formazione di operatori che stanno lavorando in tutta la Regione sul tema dello sfruttamento lavorativo in campo agricolo“.

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