Alitalia, attimi di tensione durante
la manifestazione dei sindacati

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Attimi di tensione tra i manifestanti di Alitalia oggi in piazza San Silvestro a Roma per chiedere al Governo l’istituzione di un tavolo per scongiurare circa 10mila licenziamenti. Durante l’intervento del segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, un manifestante ha chiesto al diretto interessato di rendere conto del caso Durigon prima di parlare dei lavoratori di Alitalia. Da quel momento il clima si è surriscaldato e si è rischiato di arrivare alle mani.

Alitalia, i lavoratori: “Subito un tavolo col Governo”

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Dopo giorni di protesta fuori Fiumicino, oggi i lavoratori di Alitalia hanno continuato a portare avanti la loro vertenza a pochi passi da Montecitorio. La manifestazione inizialmente si sarebbe dovuta tenere davanti alla Camera dei Deputati, ma è stata spostata nella vicina piazza San Silvestro. Le sigle sindacali unite hanno protestato contro la nuova azienda Ita, che ha intenzione di assumere solo 2.500 lavoratori.

“Non è vero che non abbiamo voluto partecipare al tavolo con l’azienda. Avevamo di posticiparla, ma non siamo stati accontentati”, hanno dichiarato i manifestanti. Il tema è delicato e vede la maggioranza al Governo spaccata. “Speriamo che venga subito istituito un tavolo per discutere del nostro futuro, ma sappiamo che il Governo è composto da varie entità”, hanno aggiunto i lavoratori in piazza a Roma.

Landini: “Facciamo partire Ita nel modo migliore”

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Nel corso della manifestazione è intervenuto anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Noi non conosciamo nulla di quello che i giornali oggi raccontano. Non sappiamo nulla di decreti perché non siamo stati coinvolti. Stiamo chiedendo al Governo e all’azienda di sedersi al tavolo perché siamo ancora in tempo per far partire Ita nel modo migliore, ha detto a margine dell’evento.

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“La trattativa con l’azienda la fa la categoria, noi siamo intervenuti ora perché si è entrati in una fase di stallo – ha aggiunto Landini -. Speravamo che si producessero passi in avanti, ma così non è stato. Vogliamo evitare che quella di Ita possa diventare un’esperienza che ci fa fare un passo indietro sul piano dei diritti.

“Oggi ci sono solo alcune associazioni che hanno accettato di firmare i diktat dell’impresa e non sono i sindacati grandi che rappresentano la maggioranza dei lavoratori. Oggi il problema è creare le condizioni per arrivare ad un accordo utile per evitare i licenziamenti e per far partire una nuova azienda”, ha concluso il segretario della Cgil.

Gualtieri: “Con il vecchio piano zero licenziamenti”

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Al fianco dei lavoratori Alitalia c’era anche l’ex ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, oggi candidato sindaco per il centrosinistra nella Capitale. “Ita non pagherà i 900 milioni e i fondi pubblici servono per rilanciare una compagnia perché l’Italia e Roma hanno bisogno di un grande hub aereo. Abbiamo fatto un grande investimento per rilanciare Alitalia. Ora il dialogo è importante per aver una partenza buona. Il Pd chiede al presidente di cambiare atteggiamento.

“La nuova azienda ha sbagliato per il suo approccio eccessivamente muscolare perché bisogna rispettare i sindacati. Quando noi abbiamo fatto il piano c’era la prospettiva di zero licenziamenti ed è bene che questa cosa rimanga – ha chiosato Gualtieri -. Bisogna garantire contratto di settore e fondo volo”.

L’incontro al Mef con la viceministra Castelli

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Dopo la manifestazione i rappresentanti delle sigle sindacali hanno incontrato al Mef la viceministra dell’Economia Laura Castelli. Al termine, il delegato Cisl Andrea Cucciello ha parlato di “un confronto proficuo, dove è posta al centro l’importanza degli ammortizzatori sociali. I paletti dell’Europa pesano relativamente sulla trattativa, caratterizzata anche dalla questione pandemica. L’Europa cerca di stare attenta per capire quale sono i comportamenti migliori”.

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“Il confronto è riaperto grazie alla mobilitazione di oggi e grazie alle assemblee all’aeroporto di Fiumicino. A breve arriveranno le convocazioni sia da parte di Ita che del Ministero del Lavoro – ha detto invece il segretario nazionale della Filt-Cgil, Fabrizio Cuscito -. Ovviamente, in caso di mancanza di convocazione riprendere la nostra mobilitazione”.

Ita, Fetolotta (Usb): “Pesano i paletti dell’Ue”

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A margine dell’incontro, la coordinatrice nazionale del trasporto aereo dell’Usb, Cleo Fetolotta, ha dichiarato che “abbiamo preso atto della dell’impegno della viceministra Castelli di convocare un tavolo, ma i paletti dell’Unione Europea pesano ancora troppo. C’è ancora tanta salita da percorrere. Ma c’è anche la difficoltà nel gestire in tanti ministeri una crisi complessiva, che è invece limitata dall’Ue. L’impegno è a ragionare sul contratto nazionale e sull’occupazione”.

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“Confronto in salita, ma riaperto dopo il silenzio del ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali. Si riaprono tutte e due i tavoli, si ricomincia a discutere. Per noi la cassa integrazione serve per accompagnare il piano industriale di Ita – ha commentato infine Ivan Viglietti, segretario nazionale della Uiltrasporti -. Abbiamo ribadito che per noi il contratto nazionale del lavoro è centrale e sarà segnalato al ministro del Lavoro. Ita comunicherà prossimamente di riaprire il confronto“.

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