Covid, gestori palestre esasperati:
“Il settore ha perso 5 miliardi”

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Le palestre “abbattono” idealmente i muri dei propri locali, chiusi per le restrizioni anti-Covid, e provano a proporre idee originali per ridare ossigeno a un settore in profonda crisi. Un esempio, in tal senso, arriva da Milano, dove è attiva da venerdì 5 febbraio la prima palestra outdoor gestita da McFIT, all’esterno della struttura di via Fulvio Testi.

Si tratta di uno spazio in cui ci si può allenare in sicurezza, rispettando regole di distanziamento sociale. E l’amministratore delegato di McFIT, Vito Scavo, assicura che in altri venti centri fitness della catena, su tutto il territorio nazionale, saranno allestite strutture simili.

“Aiutiamo le persone a tornare ad allenarsi e i dipendenti a tornare al lavoro”

“Il nostro è uno sforzo imprenditoriale ed economico, frutto di idee innovative che abbiamo cercato di mettere in atto fin dal primo momento – spiega Scavo -. Abbiamo creato una tensostruttura in cui i nostri clienti potranno allenarsi in sicurezza. Potrebbe essere una soluzione per tutto il periodo della pandemia, che permetterebbe tra l’altro di garantire lavoro ai nostri dipendenti”.

“Qui i clienti trovano quel che si trova in una classica palestra – aggiunge l’amministratore di McFIT -. Gli spazi sono leggermente ridotti perché non sono uguali a quelli dei locali al chiuso. Però aiuteremmo le persone a tornare ad allenarsi”. Milano non è l’unica città in cui sarà proposto l’esperimento: “Stiamo lavorando per proporre la stessa soluzione a Treviso, Verona, Roma e Bari, ma anche in altre importanti città” conferma Scavo.

“Palestre demonizzate, il nuovo Governo ci aiuti”

Al di là delle soluzioni estemporanee, l’obiettivo è quello di riaprire le strutture anche al chiuso. “Le palestre sono sempre state demonizzate durante la pandemia. C’è chi le ha definite il luogo più pericoloso ma non è vero” sottolinea l’imprenditore.

Il futuro, però, resta un’incognita: “Ci aspettano anni difficili e con pesanti perdite, i numeri dicono che il settore ha già perso 5 miliardi di euro. Continueremo a combattere per far valere le nostre ragioni. Il nuovo Governo deve aiutarci”.

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