Cospito, l’anarchico Valitutti: “Se lo farete morire pagherete con le vostre vite”

L’anarchico Pasquale Valitutti, amico di Alfredo Cospito e imputato insieme a quest’ultimo nel processo Scripta Manent, ha rilasciato delle dichiarazioni ai nostri microfoni. “Cospito è visceralmente contrario” al potere dello stato “è un uomo di azione. Crede che questo potere vada distrutto affinché ci sia un mondo nuovo“, ha spiegato Valitutti. Ha aggiunto che lo sciopero della fame dell’anarchico è una protesta contro “il 41 bis, un sistema carcerario di tortura, illegale e anticostituzionale. Per 100 giorni, da quando è in sciopero della fame, abbiamo protestato serenamente. Se un tuo fratello fosse torturato nel modo più crudele, tu cosa faresti? Non c’è niente di organizzato, è la rabbia che esplode in varie forme. Intervenire contro un sistema di violenza, non è violenza. Le azioni finora sono state molto leggere, bisogna aspettarsi di peggio. Mi rivolgo a tutti quelli che stanno contribuendo ad assassinare Cospito: se Alfredo muore pagherete con le vostre vite, lo dice la storia“, ha osservato Valitutti.

Cospito, anarchico Valitutti: “I giovani si identificano con Alfredo e lottano contro gli abusi di potere”

Valitutti ha poi spiegato che “esistono gli anarchici ma non c’è nessuna organizzazione, non c’è una gerarchia. Siamo una comunità, una fratellanza di uomini e donne liberi, l’accusa contro Cospito di essere a capo di un’organizzazione è completamente falsa. Alfredo è stato messo al 41 bis perché continuava a diffondere le sue idee non perché colpevole di strage politica. L’opinione pubblica sta cominciando a capire che la situazione di Alfredo è ingiusta, soprattutto perché sanno che non ci sono stati né morti né feriti. Il reato di strage politica non è mai stato configurato per le stragi di Bologna o Piazza Fontana. Il potere non deve diventare arbitrario, difendere Cospito vuol dire difendere tutti. Quando il potere toglie ai giovani la speranza nel futuro loro comprendono che c’è un abuso di potere, lo sentono sulla loro pelle, si identificano con Alfredo e lottano per lui“, ha concluso.

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