Federica Pellegrini offesa a Jesolo: “Ci rido su, ma ditemelo in faccia”

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Sull’arroganza e la mitomania non posso dire niente, perché forse lo posso sembrare. Ma le persone che mi conoscono sanno che non sono così. Sull’offesa, però, avrei qualcosa da dire“. Questo il commento di Federica Pellegrini, affidato a una storia di Instagram, in merito ai cartelli ingiuriosi comparsi il 10 febbraio sul lungomare a lei dedicato a Jesolo. E la campionessa olimpica non ci sta.

Federica Pellegrini: cosa è successo a Jesolo

L’argomento è delicato, e la premessa di Federica Pellegrini lo certifica. “Innanzitutto non fate vedere queste Stories ai bambini. Perché per forza di cose dovrò dire delle parolacce abbastanza forti. Più che altro per spiegare i fatti che sono accaduti. Ma voglio ringraziare innanzitutto Luca Zaia per la solidarietà, e un po’ tutti per i messaggi d’affetto“.

Per chi non lo sapesse è successo questo – ha quindi aggiunto Federica Pellegrini entrando nel merito della vicenda –. Jesolo si è svegliata con un adesivo, incollato sopra il cartello del mio lungomare“. E la campionessa ha riferito il pesante insulto che precedeva la dicitura “campionessa olimpica di arroganza e mitomania“.

L’attacco e la difesa della campionessa

Si sono dati anche da fare, per riprodurre il cartello dello stesso colore e con la stessa grafia“, ha sottolineato Federica Pellegrini. Che peraltro non se l’è presa solo ed esclusivamente con chi ha incollato l’adesivo. “Forse bisognerebbe cominciare a capire un po’ anche nelle varie tipografie chi può aver stampato una cosa del genere“, ha attaccato.

Mi faccio due grosse risate, ma spero che qualche telecamera li abbia ripresi. Anche perché voglio vederli in faccia e chiedere loro perché. Mi dispiace davvero che al mondo ci sia ancora gente che si prende la briga di attaccare cartelli del genere. Se fossero venuti di persona a dirmi che sto loro sulle palle l’avrei apprezzato di più“, ha affermato Federica Pellegrini. Che ha concluso affermando: “Anche se sono donna, posso controbattere“.

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