DAZN, abbonamento Serie A cambia | Dopo le polemiche, arriva anche l’aumento

C’è una novità per coloro che dalla prossima estate vorranno guardare in tv le partite della Serie A. Anche per il campionato 2022-2023, infatti, 7 partite su 10 di ogni turno saranno a disposizione in esclusiva sulla sola DAZN. Con una novità negli abbonamenti che sembra destinata a generare nuove polemiche nei confronti della piattaforma.

Nel corso degli ultimi anni, infatti, DAZN è finita spesso al centro delle critiche degli utenti per alcuni disservizi che ne hanno reso difficoltoso l’utilizzo. Uno degli aspetti più interessanti era però la possibilità di condividere un account. Non di rado parenti, amici e colleghi hanno trovato il modo di organizzarsi per dividere il regolare pagamento di un solo abbonamento per accedervi legalmente. Ebbene, da questa estate non sarà più così. Ecco dunque che cosa cambia.

DAZN, abbonamento 2022 aumentato: che cosa succede adesso

Per la stagione 2021-2022 l’abbonamento mensile a DAZN costava 29,99 euro. La stessa cifra garantita anche quest’anno, ma solo per il profilo “standard”. E questo permette sì di assistere a una trasmissione in diretta da due dispositivi diversi. Ma solo a condizione che siano connessi alla stessa rete internet di un’abitazione, che sia via cavo o Wi-Fi. In altre parole, è necessario trovarsi nella stessa casa. Altrimenti il prezzo cambia.

Telecomando di una tv
Foto | Pixabay | ncassullo

Se si vuole utilizzare lo stesso abbonamento con conoscenti che si collegano da una diversa abitazione, infatti, DAZN ha messo a punto una offerta ad hoc. Si tratta del profilo “premium”, il cui costo è invece di 39,99 euro al mese. Dieci euro in più, insomma. Dieci in meno a testa rispetto a un abbonamento “non condiviso” con nessuno, ma dieci in più rispetto a ciò che avveniva nel corso della passata stagione. Quando pure i problemi non sono certo mancati, e le lamentele degli utenti nemmeno.

Non bisogna dimenticarsi che il 2021-2022 ha fatto registrare un dolorosissimo -30% nel totale degli ascolti rispetto all’anno precedente. Il crollo riguarda peraltro quasi esclusivamente DAZN, dato che Sky è rimasta sostanzialmente in linea con i dati della concorrenza quando gli accordi tv prevedevano che fosse la piattaforma inglese a trasmettere tre partite a turno. Proprio per questo motivo, secondo quanto riportato da ‘La Stampa’, TIM stava valutando la rescissione del contratto da 340 milioni di euro in presenza della possibilità di stipulare accordi diversi con altre piattaforme.

Telecamera a bordo di un campo di calcio
Foto | Pixabay | Taken

D’altra parte il calo di ascolti si deve in buona parte proprio alla condivisione degli account di DAZN, con la stessa partita vista da diverse persone ma registrata una sola volta dall’Auditel. Questa pratica, secondo ‘Il Sole 24 Ore’, era stata decisa dalla piattaforma stessa, come motivazione all’acquisto. Ora però la marcia indietro, dovuta anche alla consapevolezza che il 20% degli utenti della piattaforma lo fa in maniera fraudolenta. Ma nel frattempo il paragone con la concorrenza (Sky Go permette la condivisione con 4 dispositivi, senza il vincolo della stessa connessione) inizia a farsi sempre più imbarazzante.

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