Atalanta verso PSG e Champions: anche New York ne parla

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Atalanta pronta alla sfida che può segnare la propria storia. I ragazzi di Gian Piero Gasperini si mostrano su Instagram, intenti nell’ultima rifinitura prima del match di Lisbona. La capitale portoghese sarà il teatro dell’attesissimo quarto di finale di Champions League contro il formidabile e ricchissimo Paris Saint-Germain. Uno scontro tra due realtà calcistiche agli antipodi, che stuzzica la fantasia non solo della città di Bergamo, ma degli appassionati pallonari di tutta Europa e non solo.

 

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La grande attesa e la festa offuscata dalla tragedia

Tantissimi i messaggi social dei protagonisti di questa Atalanta che sta vivendo il suo sogno ad occhi aperti. Marten De Roon, perno del centrocampo, suona la carica: “Vogliamo davvero fare bene“. “Per il nostro club un evento incredibile“, sottolinea il presidente Antonio Percassi. “Grande attesa per questo match“, uno dei messaggi del tecnico Gasperini.

Nel frattempo la parabola della squadra nerazzurra, giunta in concomitanza con la tragica diffusione del Coronavirus che ha colpito in maniera particolarmente severa Bergamo e la sua provincia, ha catturato l’attenzione anche dell’autorevole ‘New York Times’. “La favola oscura dell’Atalanta“, ha intitolato in un suo approfondimento il quotidiano statunitense. Che sottolinea come le imprese della Dea sul campo abbiano “ispirato la speranza a Bergamo durante la pandemia del Coronavirus“.

Atalanta e Bergamo viste da New York

Il ‘NY Times’ parte da lontano, dall’impresa degli ottavi contro il Valencia: 4-1 a San Siro. Il picco della storia dell’Atalanta, che in 113 anni di storia mai si era spinta così in alto. L’incredulità di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, e il suo messaggio a Gasperini. L’entusiasmo e la frenesia dei tifosi: Alessandro Pezzotta, che in provincia è per tutti ‘Lissa’, che aveva organizzato 10 dei forse 120 pullman che avevano portato a Milano un’enorme fetta di popolo bergamasco. “Non ci eravamo mai abbracciati così forte“, sottolinea Gori.

Giorgio Gori
Giorgio Gori

Quella festa popolare, il 19 febbraio, anticipò di poche ore i fatti di Codogno. Il primo caso di Coronavirus in Italia, che ben presto avrebbe lasciato spazio a una scia tragica proprio a Bergamo e dintorni (“Il nostro ultimo giorno di ignoranza totale“, rileva Gori). E una tremenda sensazione, suffragata dalle parole del virologo dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli e del capo pneumologo dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Fabiano Di Marco. Che quella partita dell’Atalanta abbia avuto un ruolo.

La solidarietà, un nuovo respiro e il sogno europeo

Vettore importante per il contagio“, “Bomba biologica“: queste le parole con cui la medicina ha definito quella Atalanta-Valencia. Una festa divenuta un veicolo di morte. E la città, ricorda il ‘NY Times’, si è stretta intorno alla sua squadra e viceversa. A partire dai 60 mila euro raccolti dai tifosi e donati all’ospedale: erano quelli risparmiati dal mancato viaggio a Valencia per la sfida di ritorno.

Nel frattempo Bergamo ha ripreso a respirare, l’Atalanta non ha smesso di vincere e stupire concludendo il campionato al terzo posto e con il record di 98 reti all’attivo. E ora arriva il momento del sogno europeo: una semifinale di Champions League distante una sola partita. E il mondo intero osserva e, più o meno timidamente, fa il tifo.

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