Alberto Rimedio positivo al Covid, Rai cambia telecronista: i precedenti

Apprensione Covid intorno alla Nazionale di calcio che domenica disputerà la finale degli Europei a Wembley contro l’Inghilterra. Come conferma l’Ansa, il problema non riguarda però i giocatori o Roberto Mancini, né lo staff o i dirigenti al seguito degli Azzurri. Sono stati infatti accertati tre casi di positività tra i giornalisti della Rai che stanno seguendo l’Italia a Euro 2020. Tra loro anche Alberto Rimedio, telecronista della Nazionale che proprio in occasione della sfida di domenica sarà sostituito.

Alberto Rimedio positivo, ma la Nazionale è tranquilla

L’allarme era scattato già da qualche giorno, la conferma è arrivata venerdì con le positività ai test per il Coronavirus effettuati dopo Italia-Spagna. E proprio a Wembley sarebbe arrivato il contagio per Alberto Rimedio e i colleghi Rai al seguito della Nazionale. Fanno tutti parte di un gruppo di lavoro formato da viale Mazzini e “blindato” in modo tale da avere il minor numero possibile di contatti. Inclusi, appunto, quelli con i giocatori.

Infatti la Federcalcio ha messo in atto una procedura di sanificazione del Centro tecnico di Coverciano. Si tratta di un atto dovuto e inevitabile, anche se squadra, staff e dirigenti della Nazionale si trovano in una ‘bolla’. La conferenza stampa prevista per la giornata di venerdì è stata annullata. Il vicecapitano dell’Italia, Leonardo Bonucci, parlerà quindi con i giornalisti in un collegamento in remoto. Per il momento non è ancora noto chi sostituirà Alberto Rimedio nella finale di domenica.

Chi è Alberto Rimedio, voce degli Azzurri dal 2014

Romano classe 1972, Alberto Rimedio è divenuto giornalista dopo una breve e poco fortunata carriera da calciatore che lo ha portato a giocare in Serie C2 e a militare nella Primavera della Sampdoria. In Rai è divenuto la prima voce della Nazionale dal 2014, prendendo il posto di un veterano della rete pubblica come Stefano Bizzotto. Quest’ultimo era divenuto telecronista dell’Italia dopo Bruno Gentili in una catena che in precedenza aveva visto Marco Civoli (voce del trionfo degli Azzurri ai Mondiali 2006), Gianni Cerqueti e due mostri sacri come Bruno Pizzul e Nando Martellini.

Martellini e Pizzul: quelle finali con imprevisto

Proprio a questi ultimi due risalgono due particolari precedenti riguardo alle “sostituzioni in corsa” della voce della Nazionale sulla Rai, prima del caso di Alberto Rimedio. Martellini prese infatti il posto di Nicolò Carosio come telecronista Rai a Mondiali 1970 in corso, dopo uno spinoso caso legato a una presunta battuta “politicamente scorretta” di Carosio durante la partita Italia-Israele. Avrebbe mantenuto tale ruolo fino al 1986, anno in cui Bruno Pizzul ne prese il posto. E l’amatissimo telecronista friulano rimase vittima di un contrattempo a pochi minuti dall’inizio della finale mondiale di Usa 1994. A iniziare tale telecronaca, pertanto, fu Carlo Nesti.

Pizzul, infatti, fu chiamato in tribuna d’onore per ritirare un messaggio del Presidente della Camera, Irene Pivetti, da leggere agli italiani durante la telecronaca. Ci fu però un disguido con le forze dell’ordine, che lo bloccarono per verificarne l’identità. Risolto l’equivoco, Pizzul riprese regolarmente il suo lavoro e commentò la finale. La stessa che, nel 1970, toccò al Martellini “sostituto” di Carosio: Italia-Brasile. Una terza finale, contro l’Inghilterra, vedrà invece il terzo cambio in casa Rai. Quello a cui è stato costretto suo malgrado Alberto Rimedio.

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