“Pretty Woman”, un film che fa sognare: perché piace ancora a tanti

In piena estate, come da tradizione, gran parte della programmazione tv è caratterizzata da repliche, ma spesso ce ne sono alcune che è sempre piacevole poter rivedere. Tra queste c’è “Pretty Woman”, in onda questa sera su Raiuno, una pellicola che non sembra minimamente risentire del tempo che passa nonostante siano passati più i trent’anni dalla sua uscita. Anzi, tanti considerano il film l’esempio più bello delle commedie romantiche, quelle che permettono di sognare quando ci si trova davanti al piccolo schermo.

Gran parte del merito è ovviamente anche del cast, tra cui spiccano i due protagonisti Richard Gere e Julia Roberts.

“Pretty Woman”: più di trent’anni e non sentirli

Vedere e rivedere un film che si conosce quasi a memoria può finire per stancare il pubblico. Nonostante tutto, ci sono anche delle eccezioni e “Pretty Woman” rientra certamente in questa categoria. Emblematico è quanto accaduto nel 2017, quando la pellicola è andata in onda per l’ennesima volta su Raiuno, a quasi trent’anni dalla sua uscita nelle sale (risale al 1990). In quel caso a seguirlo sono stati 3.606.000 spettatori, pari al 14,53% di hsare.

Non è certamente però difficile capire quali siano i motivi del gradimento del pubblico. In tanti, infatti, si sono identificati con la storia della protagonista, pur avendo trascorsi differenti. Vivien era una prostituta, “lavoro” che faceva soprattutto per necessità. ma ben presto si rende conto di essersi innamorata di uno dei suoi clienti. Ben presto, infatti, lei riesce a fare capire all’uomo di non essere un oggetto, cosa che invece si pensa spesso in casi siili.

Il telespettatore capisce così che l’esperienza della giovane non la rende felice, ma anche per lei può esserci una possibilità di riscatto, come molti di noi meriterebbero.

Edward, il protagonista, aveva finito per concentrarsi solo sul suo lavoro, che lo aveva certamente reso ricco sul piano economico, ma non altrettanto nei sentimenti. Ed è proprio la conoscenza di Vivien a spingerlo a cambiare prospettiva.

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