È la Morte Nera? No, è una luna. E potrebbe nascondere un oceano

Tra le tante lune di Saturno (ne ha ben 82), Mimas si distingue per la sua inquietante somiglianza con la Morte Nera, una stazione spaziale presente nell’universo di Star Wars dotata di una potenza tale da poter distruggere un intero pianeta. Anche se il satellite naturale non può fare nulla del genere, sembra comunque nascondere alcuni segreti interessanti. Durante una missione volta ad appurare se Mimas fosse geologicamente morto o no, un gruppo di ricercatori si è imbattuto in alcune prove che dimostrerebbero la presenza di un oceano sepolto sotto la superficie della luna.

Le caratteristiche della luna Mimas

A differenza di altre lune ghiacciate, come Encelado ed Europa, Mimas non ha mai mostrato segni di attività geologica. In passato, la scienziata Alyssa Rhoden è persino arrivata a sospettare che non fosse altro che un “enorme blocco di ghiaccio“. Le recenti scoperte hanno fatto cambiare idea alla ricercatrice, che ora sospetta la presenza di un oceano sotto la superficie del satellite naturale. Le conclusioni dell’esperta e dei suoi colleghi coincidono con le misurazioni effettuate nel 2014 dalla sonda Cassini della NASA. Quest’ultime hanno mostrato come Mimas “oscilli” nel suo movimento di rotazione. Questo fenomeno suggerisce che sotto al ghiaccio della luna potrebbe nascondersi dell’acqua. Indizi simili arrivano anche da recenti simulazioni effettuate dal Southwest Research Institute e da uno studio pubblicato sulla rivista Icarus.

Le implicazioni della scoperta

Rhoden spiega che dalle analisi delle dimensioni e del processo di formazione di Mimas è emerso che la Luna potrebbe avere un calore interno sufficiente a sostenere un oceano globale di acqua liquida. L’enorme massa d’acqua si troverebbe al di sotto della spessa crosta di ghiaccio del pianeta. Gli esperti ritengono che il riscaldamento delle maree, dovuto all’attrazione di Saturno, avrebbe influenzato lo sviluppo dell’oceano interno. Questa scoperta potrebbe avere una grande rilevanza, in quanto, se dimostrata, suggerirebbe la presenza dell’acqua su un numero maggiore di corpi celesti di quanto ipotizzato finora.

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