Medico no vax: “Felice di tornare alla mia missione, preoccupato per clima d’odio”

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“Ci fa piacere che il nuovo Governo abbia dato un segno di discontinuità anticipando il termine per il reintegro dei sanitari non vaccinati“. Lo ha dichiarato il dottor Dario Giacomini, medico radiologo di Vicenza, dove lavorava prima della sospensione per mancata ottemperanza all’obbligo vaccinale, e fondatore di ContiamoCi!, un’associazione per la libertà di scelta terapeutica che raccoglie sanitari e liberi cittadini. “La legge era ingiusta e come tale doveva essere cancellata”, ha aggiunto, commentando il reintegro anticipato del personale sanitario sospeso dopo avere rifiutato la vaccinazione anti-Covid.

“Siamo le stesse persone che hanno lavorato quando non c’era il vaccino”

Giacomini, sospeso a luglio dello scorso anno, tornerà presto al lavoro. “Il sentimento che prevale è quello di gioia per il fatto di tornare a svolgere il nostro lavoro, la nostra missione”, ha riferito, dichiarandosi però preoccupato per “la campagna d’odio che sta montando” contro i sanitari che non si sono vaccinati contro il Covid-19. “Veniamo additati come persone sgradite che non dovrebbero più svolgere questo lavoro, ma siamo le stesse persone che hanno lavorato durante il periodo Covid quando la vaccinazione non c’era ancora. Perché non dovremmo farlo in futuro? – ha aggiunto -. È una battaglia ideologica e politica quella che viene fatta sulla pelle dei cittadini. Hanno provato a metterci contro i colleghi e la cittadinanza”.

“Nessun medico dovrà più essere discriminato”

Il medico radiologo ha poi parlato di ContiamoCi!, l’associazione da lui fondata a giugno dello scorso anno.
“ContiamoCi! ha oltre 5mila soci. In questi 2 anni abbiamo aiutato economicamente molti colleghi sospesi perché lo Stato ci ha lasciato senza alcuna fonte di sostentamento. Chi è un dipendente pubblico a rapporto esclusivo non ha possibilità di svolgere un altro lavoro. Lo stato ha condannato moltissimi cittadini a non avere una fonte di sostentamento. Nessuno dovrà più essere discriminato”, ha concluso.

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