Mascherine negli ospedali, cosa cambierà dal primo maggio?

Il 30 aprile scadrà l’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali e nelle Rsa, tuttavia i tecnici del ministero della Salute sono già al lavoro su una nuova ordinanza riguardante i dispositivi di protezione individuale, che dovrebbe prevederne l’uso solo in alcune aree dei nosocomi a partire dal primo maggio. Anche in assenza dell’obbligo, in tutte le zone di queste strutture dovrebbe essere richiesto l’uso delle mascherine in presenza di anziani, pazienti fragili e immunodepressi. La decisione finale sarà comunque di competenza dei direttori sanitari degli ospedali, dei direttori medici delle strutture territoriali e dei medici di famiglia e pediatri nei loro studi e nelle sale d’attesa.

Parlando con l’Ansa, Orazio Schillaci, il ministro della Salute, ha confermato che l’obbligo di utilizzo delle mascherine resterà nelle Rsa, nei reparti ospedalieri di malattie infettive e nei pronto soccorso. Oggi, giovedì 27 aprile, firmerà l’ordinanza in materia.

Il ministro Orazio Schillaci
Il ministro Orazio Schillaci – Foto | Ansa

Dove si potrà evitare di usare le mascherine

All’interno dei pronto soccorso, per evitare il diffondersi di contagi di Covid-19, dovrebbe essere confermato l’obbligo di far indossare la mascherina ai pazienti con sintomi respiratori e a chi deve entrare in contatto con loro, come il personale, gli altri pazienti e i loro parenti. Il tutto nel rispetto dei percorsi già seguiti.

La nuova ordinanza, inoltre, dovrebbe rendere facoltativo l’utilizzo delle mascherine nei bar, nelle mense e nelle sale di stazionamento degli ospedali. All’interno delle Rsa e delle strutture sul territorio di lungodegenza e riabilitazione, invece, i membri del personale e i parenti in visita dovranno continuare a indossare la mascherine. Si tratta di una misura necessaria per tutelare anziani fragili e immunodepressi e far sì che possano continuare a ricevere delle visite senza correre rischi.

Covid, la situazione in Italia

L’ultimo bollettino settimanale disponibile, rilasciato il 21 aprile dal ministero della Salute, indica che in Italia si sono verificati 27.982 casi di Covid nella settimana compresa tra il 14 e il 20 aprile. Si tratta di un dato in crescita rispetto a quello dei sette giorni precedenti, quando si erano verificati 21.779 casi di Covid-19. È cresciuto anche il numero dei tamponi effettuati nella Penisola, passato da 316.436 a 398.788. Il tasso di positività nei sette giorni considerati è par al 7,0%, 0,1% in più rispetto alla rilevazione precedente. Per quanto riguarda i decessi, se ne sono verificati 191, in aumento rispetto ai 129 della seconda settimana di aprile. In crescita anche i ricoveri per Covid in area medica (239 in più rispetto alla precedente rilevazione) e nelle terapie intensive (21 in più).

Il coronavirus
Il coronavirus – Foto | Pixabay @Pete Linforth

Sul fronte vaccinazioni, finora sono state somministrate 144.355.841 dosi. 48.723.574 persone hanno completato il ciclo vaccinale (si parla del 90,24% della popolazione over 12). La seconda dose booster è stata somministrata a 6.001.201 persone (il 31,39% della popolazione interessata). I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.410.936.

Impostazioni privacy