Legionella, che sintomi causa? E come si contrae?

La legionella pneumophila è un bacillo gram negativo che può causare la legionellosi (o Malattia dei Legionari), una patologia che colpisce soprattutto il sistema respiratorio, causando forme anche acute di polmonite. Il batterio è in grado di vivere nell’acqua e nel fango e si può trasmettere anche per via aerea. Oltre alla legionellosi può provocare anche la Febbre di Pontiac, un’infezione più leggera che si manifesta con sintomi simil-influenzali.

I sintomi della Febbre di Pontiac

La Febbre di Pontiac può causare anche diarrea, nausea e lievi sintomi neurologici, come vertigini o fotofobia. Non colpisce i polmoni e non è mai fatale. Inoltre, esiste una terza forma di infezione da legionella: è asintomatica e si verifica solo negli individui che presentano degli anticorpi in seguito a un precedente contagio.

I sintomi della legionellosi

Dopo un periodo di incubazione, che può variare dai due ai 10 giorni, la legionellosi si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. Nei casi gravi la sua insorgenza è maggiormente brusca ed è accompagnata da sintomi come febbre, dispnea, dolore toracico, tosse grassa e cianosi. Quando l’infezione è più lieve, la sintomatologia tipica è caratterizzata da malessere generale, tosse secca, febbre e osteoartralgie. In alcuni casi possono essere presenti anche sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci. Le complicanze della malattia possono essere varie. Si passa dall’ascesso polmonare all’insufficienza renale, passando per la coagulazione intravasale disseminata, l’insufficienza respiratoria, la porpora trombocitopenica, lo shock e l’empiema. Sono assenti delle manifestazioni cliniche che permettano di distinguere la polmonite da legionella dalle altre forme atipiche o batteriche della patologia.

Come si contrae la legionella?

Quando si parla delle infezioni causata dalla legionella, è importante sottolineare che il batterio non si trasmette da una persona all’altra. Pertanto, anche la polmonite infettiva provocata dal bacillo non è contagiosa. È però possibile contrarre la patologia tramite l’inalazione o l’aspirazione di aerosol di acqua contaminata generata da rubinetti, soffioni delle docce, condizionatori d’aria, impianti di umidificazione e altro ancora. È escluso, invece, il contagio tramite il consumo di acqua potabile. Come spiega il sito legionella.it, “se un impianto è colonizzato da legionella, il contagio non avviene certo bevendo un bicchiere d’acqua del rubinetto, ma tramite inalazione o aspirazione di aerosol”. L’aerosol potenzialmente contaminato da legionella può essere generato da impianti idrici; impianti di climatizzazione, ventilazione e condizionamento dell’aria; idromassaggi; torri di evaporazione e macchinari per la terapia respiratoria assistita.

I fattori di rischio

Esistono alcuni fattori di rischio della legionellosi da non sottovalutare. Lo sviluppo della malattia è favorito dall’eccessivo consumo di alcol e sigarette, oltre che da patologie croniche del polmone e malattie e farmaci che provocano l’immunodepressione. Inoltre, le persone più avanti con gli anni corrono un rischio maggiore. La malattia è più comune tra gli uomini, ma può colpire anche le donne.

La prevenzione della legionella

Il modo più efficace per impedire la proliferazione della legionella negli impianti sanitari è assicurarsi che la temperatura che esce dal serbatoio abbia una temperatura di almeno 60 °C. Quella presente nel sistema di tubature deve essere portata a 55 °C. La temperatura dell’acqua fredda, invece, non deve superare i 25 °C. Per impianti come vasche idromassaggio, climatizzatori e umidificatori bisogna rispettare le raccomandazioni delle associazioni professionali o dei fabbricanti. In generale si consiglia di pulire e disinfettare in modo accurato i filtri dei condizionatori e degli umidificatori. Un’altra pratica da svolgere periodicamente è la decalcificazione dei rompigetto dei rubinetti e dei diffusori delle docce. Anche sostituire guarnizioni e altre parti usurate degli impianti idrici è molto importante.

Come si curano le infezioni da legionella

La legionellosi può essere curata attraverso delle terapie antibiotiche. I farmaci da utilizzare sono i chinoloni e i macrolidi. È possibile ricorrere anche alle tetracicline, ma risultano meno efficaci. Gli antibiotici come le betalattamine, i carbapenemi, gli aminoglicosidi e cloramfenicolo non sono utili al trattamento della legionellosi, perché non raggiungono concentrazioni intracellulari in grado di esplicare un effetto antibatterico. La febbre di Pontiac ha un’evoluzione benigna anche in assenza di specifici trattamenti. Il portale Orpha.net sottolinea che “di regola la remissione viene raggiunta senza nessuna terapia”. Le altre malattie sostenute da legionella, dalle polmoniti alle infezioni extrapolmonari, richiedono un trattamento specifico per ridurre la probabilità di un esito infausto.

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