Il Coronavirus e la Lombardia:
l’appello di 600 medici

Nella giornata del 13 ottobre la Lombardia registrava 1.080 nuovi positivi al Coronavirus, trainando la classifica delle Regioni più colpite dai nuovi contagi. La paura di tornare alla situazione di marzo e aprile è tanta. Di tutto il territorio lombardo, è Milano la città più sofferente. Quella che, secondo Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di rianimazione del Policlinico e coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza Coronavirus, “oggi ha i guai maggiori. Sei mesi fa la metropoli è stata risparmiata da quello che è accaduto a Bergamo, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.

L’appello dei medici della Lombardia sulla seconda ondata di Coronavirus

Perché il passato non si ripeta, quasi 600 operatori sanitari, principalmente di Bergamo ma anche del resto della Lombardia, hanno firmato un appello da inviare alle istituzioni. In modo da manifestare i propri timori per la seconda ondata di Coronavirus. Ci sarà “un notevole aumento di richieste di prestazioni e di azioni sanitarie. Il rischio è che l’intero Sistema venga messo ancora una volta sotto stress estremo, ritardando la cura di altre patologie”, scrivono i medici.

I sanitari sono convinti che “per arrivare ad una gestione efficace e ordinata degli eventi non può bastare la sola disciplina della popolazione, che ci ha consentito di uscire dalla fase di crisi e di immaginare una nuova normalità, ma serve una coordinata e lungimirante risposta delle istituzioni preposte. Quella messa in campo sinora non è sufficiente. Per questo chiedono interventi per ridurre il rischio contagio dentro gli ospedali.

Com’è cambiato lo scenario dei contagi

Da più parti la scienza è concorde su un fatto: il contagio da Covid ha subìto un’inversione di tendenza. Se nella prima fase della pandemia, quella di marzo e di aprile scorso, i più colpiti erano senza dubbio gli over 70, a settembre il maggior numero di casi in Lombardia si è registrato tra i ventenni. 1.231 contro i 314 malati tra i 70 e i 79 anni, o i 188 ottantenni. Ma c’è di più: il tasso di contagio tra ventenni e trentenni, sempre durante il mese di settembre, è salito a 124 positivi ogni 100mila abitanti. Tra quarantenni e cinquantenni è la metà.

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