Covid, numeri Italia crescono ancora | Gli esperti su timore di nuova ondata

Torna un certo allarme in Italia per i numeri del Covid. Tanto da creare una non indifferente apprensione in vista delle prossime settimane e dei prossimi mesi. A maggior ragione dato che, rispetto al passato anche recente, il mondo (Italia inclusa) deve fare i conti con la guerra in Ucraina e i suoi effetti geopolitici, umanitari e anche economici.

Quinta ondata o no? Le previsioni sul Covid

A inquadrare la situazione è stato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, raggiunto dall’Ansa. A indurlo a dire la sua è stato il recente aumento dei casi Covid in Italia. Che, a suo giudizio, “non è un semplice ‘rimbalzo’, anche se al momento non possiamo etichettare la risalita come avvio della quinta ondata“. Tra il 13 e il 19 marzo, infatti, i casi sono cresciuti del 30,2%. Il totale dei positivi è salito a 1.147.519: il 10 marzo era di poco superiore a 971 mila.

Al momento, però, si registrano molte differenze a seconda delle zone del Paese. L’incidenza, in particolare, è alta in Umbria, Puglia, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Abruzzo e Toscana. Proprio questi dati, secondo Cartabellotta, renderebbero consigliabile conservare il bollettino quotidiano sui casi Covid in Italia. “Eliminarlo sarebbe un atto di ingiustificata censura sulla distribuzione regionale e sui dettagli di ricoveri, tamponi e altro“, ha affermato il presidente della Fondazione Gimbe.

Incidenza e restrizioni: i rischi in vista dell’estate

Intanto un ulteriore invito alla cautela arriva anche da Walter Ricciardi. Igienista della Statale di Milano e consulente del ministero della Salute, ha parlato chiaro ai microfoni de ‘Il Messaggero’. “Già a maggio dovremo affrontare un momento delicato. Con l’eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi da Covid ci sarà“.

Ricciardi ha infatti ricordato che la variante Omicron 2 del Covid “è più contagiosa“. E il rischio è che l’aumento dei contagi avvenga “nei mesi estivi turistici“. “Se togli le mascherine a maggio, ci sarà una risalita con prevedibile picco proprio tra giugno e luglio. Ora la contagiosità è paragonabile a quella del morbillo. Ogni persona ne contagia 15 o 16. Perciò dovremo essere pronti a reintrodurre alcune restrizioni“, è la sua previsione.

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