Covid, è caos booster | Sul richiamo del vaccino esperti sempre più divisi

Le restrizioni anti Covid diventano sempre meno e anche l’Italia si prepara a vivere la prima estate di sostanziale libertà, dopo che le ultime due erano state pesantemente condizionate dal contrasto alla pandemia. Eppure si torna a parlare di vaccini, booster e mascherine, in particolare in vista del prossimo autunno. E caos e contraddizioni, già ora, non mancano.

Covid, la cautela del ministro Speranza: “Non è finita”

Chi insiste sulla necessità di mantenere la cautela nei confronti del Covid è Roberto Speranza. “La pandemia non è finita, e il vaccino rimane un’arma fondamentale per contrastarla. Chiedo quindi alle persone più fragili di proteggersi con il secondo booster. Per le coperture ci sono ancora margini di crescita“. Così il ministro della Salute, nel corso di una conferenza stampa che la Società italiana di urologia ha tenuto a Roma.

E non è tutto. “Tanti Paesi europei stanno presentando numeri che segnalano curve di contagio in crescita. Non possiamo assolutamente definire chiusa la partita contro il Covid“, ha aggiunto il ministro Speranza. Che è quindi tornato sul tema delle mascherine sui mezzi di trasporto. “Ci sono valutazioni in corso“, ha tagliato corto.

Booster, sì o no? La confusione in America

Questo senso di urgenza a ricorrere al secondo booster, però, è stavolta meno condiviso rispetto al passato. Nelle scorse settimane ha fatto discutere l’esito di due studi, secondo cui l’infezione da una sottovariante Omicron del Covid darebbe una più efficace protezione anticorpale rispetto a un secondo richiamo del vaccino. E a fare effetto è anche il nome di chi ha condotto tali studi. Si tratta infatti dell’Università di Washington, ma anche della BioNTech. Ossia la società biotecnologica tedesca che ha collaborato con Pfizer alla produzione di uno dei vaccini più diffusi durante tutta la pandemia.

Ad aumentare ulteriormente il senso di confusione è ciò che le autorità statunitensi hanno suggerito nel corso delle ultime settimane. Gli esperti della Casa Bianca avrebbero infatti rilevato un numero più alto di casi di Covid tra chi ha ricevuto uno o più booster rispetto a chi si è fermato alle prime due dosi. Successivamente hanno però spiegato che le cause sono altre: chi ha avuto il richiamo, infatti, tende a comportarsi con meno cautele rispetto agli altri. Si è quindi ribadita l’importanza del secondo booster, “fortemente consigliato per gli Over 50” nonostante i maggiori anticorpi che, paradossalmente, derivano da un contagio.

Quando (e se) fare il booster anti Covid? Indicazioni da Usa e Italia

Chiaro infatti che non ci si possa ammalare volontariamente (e che farlo sia anche estremamente pericoloso). Per questo motivo i Cdc americani (“Centers for disease control and prevention”) hanno sottolineato l’importanza di sottoporsi a un ulteriore booster. Ma con un’accortezza. “Sarebbe però opportuno posticiparlo all’autunno“, hanno spiegato. Della stessa opinione anche il virologo Anthony Fauci, ma anche Matteo Bassetti. Estremamente critico sull’eccesso di cautele in questi mesi, l’infettivologo del Policlinico San Martino ha dichiarato a ‘GenovaToday’: “Il booster Moderna è bivalente, e copre sia dalla variante originale del Covid che da Omicron. Questo fatto è molto positivo, e io il richiamo lo farei a tutti. Anzi, è il caso di organizzarsi in vista dell’autunno“.

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