Coronavirus, in Spagna raggiunto
il picco di contagi da inizio maggio

Sono oltre 14 milioni i casi di Coronavirus nel mondo mentre i morti hanno superato i 600 mila. Secondo l’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University, gli Usa, il Paese più colpito, le infezioni sono oltre 3,64 milioni e i morti 140 mila. Nelle ultime 24 ore negli Usa sono stati contati 77.638 contagi: il record per i casi quotidiani negli Stati Uniti è più che raddoppiato dal 24 giugno. Ma non ci sono soltanto gli Stati Uniti. Preoccupa molto la situazione in Spagna, dove i nuovi contagi da Coronavirus hanno raggiunto un nuovo record dall’8 maggio scorso, con 628 infezioni nelle ultime 24 ore. I media spagnoli segnalano una maggiore incidenza in Aragona e Catalogna, dove le autorità continuano a varare misure per contenere la malattia.

La Spagna e il Coronavirus: a Barcellona il governo esorta i cittadini “a restare in casa”

Quattro milioni di residenti a Barcellona sono stati esortati a rimanere a casa, poiché il numero di casi di Coronavirus continua ad aumentare. Il bilancio delle vittime in Spagna è di circa 28.400, uno dei peggiori d’Europa. Di recente, il Paese iberico ha identificato oltre 150 nuovi focolai di virus in tutto il Paese. Nonostante la raccomandazione del governo autonomo catalano, le strade che collegano Barcellona con altre aree costiere sono intasate e migliaia di veicoli sono stati visti lasciare la capitale catalana. Secondo Rtve, la riduzione del traffico in uscita da Barcellona rispetto allo stesso venerdì dell’anno scorso era appena del 10%. Il traffico ha registrato la partenza di quasi 360 mila veicoli, quasi tutti diretti in Costa Brava e Daurada.

Il ministro degli Interni, Miquel Buch, ha spiegato che i conducenti non saranno multati. La raccomandazione è di uscire solo per lavorare, andare nei centri sanitari, prendersi cura di anziani, bambini, disabili e persone a carico, acquistare prodotti di base, entrare negli stabilimenti su prenotazione, recarsi presso istituti finanziari, svolgere azioni legali o notarili, esami e traslochi, praticare lo sport con il nucleo di convivenza abituale, recarsi negli orti familiari per autoconsumo e per motivi di forza maggiore. In tutto questo, invece, il primo ministro francese, Jean Castex, non esclude una nuova chiusura del confine con la Spagna, con la ripresa di questi casi: “Stiamo monitorando molto attentamente”, ha detto.

Paura anche in Iran: Rouhani parla di 35 milioni di casi

Situazione per niente tranquilla anche in Iran. Il presidente Hassan Rouhani ha citato uno studio del ministero della Salute secondo cui il Paese potrebbe avere 25 milioni di infezioni da Coronavirus, molto più alte della cifra ufficiale di circa 269 mila casi e ben al di sopra del totale globale confermato di 14 milioni. Non solo. Rouhani ha aggiunto che altri 30-35 milioni di persone potrebbero essere infettate nei mesi futuri e che il tasso di ospedalizzazione potrebbe aumentare. L’Iran ha chiuso dopo che i casi hanno iniziato a crescere a marzo, ma ha facilitato la quarantena circa due mesi dopo per la necessità di rilanciare l’economia. Si stima che almeno 2 milioni di iraniani abbiano perso il lavoro a causa della pandemia.

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