Coronavirus, Brusaferro: “Contagi stabili, ma l’età media è più bassa”

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, interviene durante la presentazione del Rapporto OsMed sull’uso dei farmaci durante l’epidemia del Coronavirus, presentato oggi dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Un rapporto che registra un boom del consumo di idrossiclorochina che ha fatto registrare una variazione del 4.662% di confezioni per 10.000 abitanti al giorno a livello nazionale.

Negli ultimi 30 giorni “viaggiamo intorno ai 200-300 casi giornalieri di positivi, un dato stabile nonostante piccole variazioni giornaliere”. Brusaferro ha precisato che “dal 6 al 19 luglio il 44% dei nuovi casi è stato individuato attraverso attività di screening sierologici e il 30% dei positivi individuati è asintomatico”. Correlati a questi “i contatti stretti” trovati positivi “con la ricostruzione delle catene di trasmissione”, attività che pesa “per il 24%”. Il presidente dell’Iss ha inoltre osservato che “l’età media dei nuovi positivi, che era prima sopra i 70 anni, è ora passata intorno ai 40. Per quanto riguarda la letalità, viene confermato che riguarda soprattutto le età avanzate”. 

Brusaferro: “In Italia situazione sotto controllo, ma tutto dimostra che il Coronavirus circola”

Tuttavia, la trasmissione del Sars-Cov-2, “sebbene sotto controllo, continua a persistere in tutte le aree del Paese”, come dimostrano i focolai pur contenuti “presenti in modo diffuso un po’ nelle varie regioni”. Un picco limitato nel tempo per l’immunosoppressore tocilizumab; l’aumento, previsto, di sedativi e ossigeno. Secondo il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, la situazione italiana del Coronavirus è “controllata”, ma a livello geografico si registra “un’incidenza a 3 velocità”. Prematuro abbassare la guardia, anche perché nel resto del mondo il quadro è ancora preoccupante: “Tutto dimostra che il virus circola”, aggiunge Brusaferro. “Guardiamo anche all’Europa e agli Stati Uniti, e agli altri continenti. Siamo in una casa comune. Tutte le istituzioni stanno continuando a lavorare con i monitoraggi. Ma le epidemie si vincono quando si riesce a coordinare l’attività globale con quella locale”.

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