AstraZeneca, l’Ue non rinnova il contratto per la fornitura di vaccini

La Commissione europea ha deciso di non rinnovare il suo contratto con AstraZeneca per la fornitura dei vaccini forniti dalla multinazionale biofarmaceutica. Lo ha reso noto Thierry Breton, il commissario europeo per il mercato interno. L’attuale contratto con AstraZeneca scadrà alla fine di giugno. “Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno”, ha sottolineato Breton. “Vedremo cosa succederà”. Il commissario europeo non ha criticato il vaccino prodotto dall’azienda anglo-svedese. Lo ha anzi definito “molto interessante e molto valido”, soprattutto “per condizioni logistiche e le temperature” a cui può essere conservato. Breton ha però chiarito che al momento la Commissione europea ha “iniziato a lavorare, assieme a Pfizer, alla seconda fase e ai vaccini di seconda generazione”.

L’uso del vaccino di AstraZeneca in Gran Bretagna e Germania

Negli scorsi giorni, la Gran Bretagna ha deciso di offrire un’alternativa al vaccino di AstraZeneca a tutte le persone con meno di 40 anni. Questa decisione è arrivata in seguito alle raccomandazioni della Joint Committee on Vaccination and Immunisation sui rischi di trombosi. Di conseguenza, in Gran Bretagna tutti i cittadini di età compresa tra i 30 e i 39 anni potranno scegliere di vaccinarsi con i vaccini Pfizer o Moderna. In Germania, invece, AstraZeneca potrebbe essere scelto da tutti senza limite di età. Come annunciato dal ministro della Sanità, Jens Spahn, tutti gli adulti che lo richiederanno al proprio medico di base, potranno ricevere il vaccino dell’azienda anglo-svedese. Il piano, al momento non ancora approvato in via definitiva, è stato pensato per accelerare il ritmo della campagna vaccinale.

L’azione legale

Pochi giorni fa, Stefan de Keersmaeckern, il portavoce per la Salute della Commissione europea, ha reso noto che la commissione ha avviato “un’azione legale contro AstraZeneca per la violazione dell’accordo di acquisto anticipato sulla fornitura del vaccino. La ragione è che alcuni termini del contratto non sono stati rispettati e la società non è arrivata a ricoprire una posizione per raggiungere una strategia per assicurare la consegna delle dosi in tempo”.

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