Scuola, Azzolina: “Il sindacato
sta sabotando la riapertura”

Secondo la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ″è in atto un sabotaggio da parte di chi non vuole che la scuola riparta”. La deputata del Movimento 5 Stelle rilancia l’allarme di Giuseppe Conte, che un mese fa aveva parlato di “inaccettabile ricatto del sindacato che minaccia di paralizzare la ripresa scolastica”. In un’intervista a Repubblica, tuttavia, la ministra ribadisce che la decisione di riaprire le scuole a settembre resta tale. Tuttavia “bisogna remare tutti nella stessa direzione, vedo atteggiamenti inammissibili”.

Le risposte di Azzolina alle critiche e la garanzia della riapertura della scuola a settembre

“Non è un mistero che i sindacati siano contrari al concorso con prova selettiva: vorrebbero stabilizzare i precari, immissione in ruolo per soli titoli”, dice Azzolina. Ma per un concorso da 80 mila posti sono arrivate in totale 570mila domande. “Di queste solo 64 mila sono di docenti con almeno 36 mesi di servizio. Le altre 506 mila sono di neolaureati o giovani docenti. I precari hanno diritti acquisiti, ma i giovani hanno diritto di accesso. I concorsi sono indispensabili”, spiega. “Le istanze in campo sono moltissime, tutte legittime, e la volontà di accoglierle, fin dove possibile, assoluta. Ciò che non è ammissibile sono atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di alcuni”, sottolinea la ministra.

Toni duri quelli di Lucia Azzolina che, in attesa dei protocolli ufficiali sulla scuola, garantisce che non c’è alcun ostacolo al ritorno in classe. La scuola è preparata anche in caso di aumento dei contagi. “Gli esami di Stato si sono svolti in sicurezza, nessun ragazzo si è ammalato”, fa notare la ministra, e fino ad ora “i nuovi contagi sono avvenuti in vacanza, non a scuola”. Il momento, tuttavia, è difficile in cui i dirigenti scolastici ricevono quotidianamente richieste di messa in aspettativa e minacce di sciopero, riferisce la Azzolina. “Viviamo un momento in cui come mai prima dobbiamo collaborare”, dice. Ma, come per la vicenda dei banchi con le ruote, “si parla moltissimo a sproposito. La disinformazione è capillare e temo, strumentale a seminare incertezze e paure”.

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