Zaki, sindaci uniti per scarcerazione: “Battaglia per un diritto violato”

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Al Festival delle Città di Roma si è tenuta un’iniziativa promossa dai sindaci italiani e da Ali per chiedere la scarcerazione e il ritorno in Italia di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da quasi venti mesi. “Sì, siamo donne e agguerrite. Ali da sempre rilancia questa battaglia per un diritto violato. Lui deve tornare. Per ora è cittadino in tutti i nostri comuni e nei nostri cuori”, ha sottolineato Michela Fanelli, consigliere regionale del Molise e vicepresidente di Ali.

“Zaki deve tornare. Con Ali abbiamo promosso la cittadinanza onoraria in tutti i nostri comuni per tutelare i suoi diritti”, ha rimarcato la prima cittadina di Crema e presidente di Ali Lombardia, Stefania Bonaldi. Una posizione messa in risalto anche dalla vicesindaca di Cappella Maggiore, in provincia di Treviso, Mariarosa Barazza. Quest’ultima ha poi evidenziato come questa sia un “vicenda ingiusta e lesiva dei diritti umani di un nostro concittadino”.

Processo Zaki, rinvio al 7 dicembre

La prossima udienza del processo a carico di Patrick Zaki è in programma per il 7 dicembre. A chiedere e ottenere il rinvio, questa volta, è stata però la difesa dello studente. In questo modo i legali potranno avere una copia autenticata del fascicolo d’indagine. Finora aveva potuto consultare gli atti della procura solo tramite la cancelleria del tribunale di Mansura.

L’ultima udienza è durata appena due minuti e Zaki non ha preso parola. Lo studente è stato accompagnato in aula in manette e ha assistito all’udienza dal gabbia degli imputati. Presenti anche il padre e la sorella di Patrick, seduti a un paio di metri di distanza dalla cella.

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