Natale, l’Italia entra in zona rossa: “Le Feste non siano come l’estate”

L’Italia entra ufficialmente con oggi in zona rossa. Da oggi, vigilia di Natale, fino al 27 dicembre e poi ancora dal 31 al 6 gennaio (escluso il 4) il nostro Paese vivrà una sorta di lockdown. Anche se decisamente più ammorbidito rispetto alla scorsa primavera. Chiudono negozi, bar e ristoranti, ma restano aperti solo gli esercizi commerciali che vendono beni di prima necessità come supermercati, alimentari, librerie, tabacchi, edicole. Allo stesso tempo, poi, sono state concesse alcune deroghe, pensate per permettere quel “minimo di socialità” come lo ha definito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nei giorni di festività natalizia. Per quanto bisognerà sempre muoversi con l’autocertificazione in tasca.

Lamorgese e il Natale: “Non ci possiamo permettere cedimenti nel rispetto delle regole”

Tuttavia la guardia non può essere abbassata durante i festeggiamenti del Natale. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, rilascia un’intervista al Messaggero proprio su questo concetto. Non ci possiamo permettere cedimenti nel rispetto delle regole. Per questo non mi stanco di far leva sul senso di responsabilità, per evitare che anche in queste feste di Natale si ripetano quei comportamenti disinvolti che si sono verificati la scorsa estate”. Per la titolare del Viminale siamo all’apice di una pandemia e per di più con un nuovo ceppo in circolazione, per alcuni mesi ancora non sarà possibile abbassare la guardia”.

Rispetto a cenoni e veglioni “soltanto responsabilità e autocontrollo potranno evitare l’esplosione dei contagi dopo le feste. Le forze di polizia hanno agito con umanità ed equilibrio: questo, però, non vuol dire che ci saranno cedimenti davanti a violazioni e comportamenti scorretti. Lamorgese ha poi promesso “massimo rigore” contro i fenomeni di assembramenti giovanili, talora degenerati in risse.

Covid e reati: il trend è in diminuzione

Lamorgese comunica poi alcuni datti sui reati commessi negli ultimi mesi in Italia. “Dal 1° gennaio al 30 novembre 2020 il totale dei delitti registrati ha mostrato un trend in diminuzione del 20,9%. In aumento invece, i reati di usura, le truffe informatiche e il contrabbando”. Rispetto alla riapertura delle scuole “i prefetti hanno dato atto degli sforzi compiuti per coordinare scuola e trasporti. Le maggiori criticità potrebbero insorgere nelle grandi aree metropolitane, come quella di Roma, Milano e Napoli, e per questo sono allo studio anche i piani per presidiare i principali nodi di scambio e gli ingressi delle linee metropolitane per indirizzare gli utenti verso i mezzi di superficie e per scongiurare gli assembramenti nelle ore di punta”.

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