Migranti, è ancora emergenza a Lampedusa. Chi accoglie di più in Europa?

Dopo due giorni di sbarchi ininterrotti nel porto di Lampedusa e l’hotspot dell’isola stipato all’inverosimile con quasi 7mila persone, l’emergenza comincia lentamente a rientrare.

Mentre gli approdi dei barchini nella notte si sono fermati, ieri il commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti e il prefetto di Agrigento Filippo Romano hanno disposto il trasferimento di 1.600 persone alleggerendo un po’ la pressione sul centro di Contrada Imbriacola, dove le persone al momento sono circa 4.200, inclusi 257 minori non accompagnati, a fronte di una capacità di circa 400 posti. Altre 2mila migranti verranno portati via oggi e altrettanti domami.

Stiamo facendo l’impossibile e anche oltre l’impossibile. Gli operatori e i volontari stanno riuscendo a garantire pasti, assistenza, soluzioni emergenziali per l’accoglienza, trasferimenti”, ha detto Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana, che gestisce il centro.“Ora la situazione è più sotto controllo”.

Eppure nell’hotspot dell’isola è ancora emergenza. Molti ospiti, soprattutto giovanissimi, stremati dal caldo, dalla stanchezza e dalla fame, si sono allontanati dalla struttura scavalcando la recinzione. E i lampedusani, ancora una volta, hanno dato prova di grande solidarietà, distribuendo acqua e cibo.

Proseguono senza sosta i soccorsi in mare

Intanto i soccorsi vanno avanti senza sosta. Un giovane migrante con i postumi di un arresto cardiaco è stato trasferito nella tarda serata di ieri in elisoccorso all’ospedale di Caltanissetta. Nella notte cinque donne, tutte in stato di gravidanza, sono state trasferite ad Agrigento.

Richieste d’asilo in Unione europea

Nei giorni in cui torna alta la tensione tra Italia, da un lato, e Germania e Francia, dall’altro, sul dossier sempre incandescente dell’accoglienza dei migranti, è utile il report diffuso dall’Agenzia europea per l’asilo per chiarire, dati alla mano, lo stato dell’arte.

Il numero di migranti che chiedono asilo nell’Unione europea è in aumento. Nel 2022, al netto dei rifugiati ucraini, le richieste registrate dai 27 Paesi Ue (più Norvegia e Svizzera) hanno sfiorato un milione, in crescita del 53%.

A queste vanno aggiunte le domande arrivate nei primi sei mesi nel 2023, pari a 519mila, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’Euaa stima che “sulla base delle tendenze attuali le domande potrebbero superare il milione entro la fine dell’anno“, il numero più alto dal 2015, quando le domande erano state 1,35 milioni, soprattutto dei siriani in fuga dalla guerra.

Sono ancora i siriani – insieme a afghani, venezuelani, turchi e colombiani – i principali richiedenti asilo, pari al 44% delle domande totali.

Chi accoglie di più in Europa

Il report elaborato dall’agenzia europea conferma un dato: l’Italia non è il Paese del blocco con il più alto numero di richiedenti asilo.

È la Germania il Paese con il maggior numero di domande nel 2022, pari a 243mila istanze (circa il 25%), seguita da Francia (156mila), Spagna (117mila) e Austria (109mila).

L’Italia di piazza al quinto posto, con 82mila domande di protezione nel 2022. Nei primi sei mesi del 2023, invece le richieste d’asilo sono state 62mila nel nostro Paese, provenienti perlopiù da Bangladesh (11mila), Egitto (9mila) e Pakistan (9mila). D’altra parte, Ungheria (45 richiedenti), Slovacchia (500) e Lettonia (545) hanno registrato il minor numero di nuove domande di asilo.

Barchini di migranti nel porto di Lampedusa
Foto ANSA / Concetta Rizzo – Newsby.it

Più significativo il dato in rapporto alla popolazione. In questo caso, Roma scivola in fondo alla classifica con 1,4 domande ogni mille abitanti, superata da Paesi come Australia, dove con poco più di 9 milioni di abitanti, il rapporto è 12. Fanno meglio di noi anche Grecia (3,7), Belgio (3,6) e Bulgaria (2,8),

L’Euua evidenzia come, a causa dell’aumento delle richieste d’asilo, molti Paesi europei siano “sotto pressione”, con il numero di fascicoli in attesa di decisione aumentato del 34% rispetto al 2022. Senza contare i circa 4 milioni di ucraini rifugiati in Europa grazie a una speciale protezione temporanea.

Nel 2022, i Paesi dell’Ue hanno approvato complessivamente poco più di 384mila domande di asilo, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Di queste, circa il 44% ha ottenuto lo status di rifugiato (+22% rispetto al 2021), il 31% ha ricevuto protezione sussidiaria (+48%) e il 25% ha ricevuto protezione umanitaria (+72%).

Dopo il picco del 2016, le domande hanno registrato un’inversione di tendenza a partire dal 2017, dopo che l’Ue ha raggiunto un accordo con la Turchia, per limitare gli attraversamenti lungo la rotta balcanica. Un trend che si è consolidato nel 2020 e nel 2021 durante la pandemia di Covid-19, complici le restrizioni ai viaggi. Nel 2022, con la fine dell’emergenza sanitaria, i numeri hanno ricominciato a salire.

In aumento i minori stranieri non accompagnati

L’agenzia europea segnala anche come diversi Paesi dell’Ue nel 2022 abbiamo registrato un numero “record” di domande di asilo da parte di minori stranieri non accompagnati. Complessivamente sono state 42mila (il 4% del totale). Si tratta di un numero in crescita di oltre il 60% rispetto al 2021 (26.400 istanze) nonché il più alto dal 2016. I minori stranieri non accompagnati provengono in prevalenza da Afghanistan e Siria. I due Paesi insieme rappresentano i due terzi del totale.

L’agenzia europea d’altra parte mette in guardia rispetto al rischio che un minore solo corre di finire nelle reti delle organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani.

I “movimenti secondari”, 18mila minori scomparsi dai radar

Interessante notare come parallelamente si registri un aumento dei minori che si rendono irreperibili dopo aver presentato una richiesta di asilo. Un “ritiro implicito della domanda di asilo” che l’agenzia ricollega ai cosiddetti “movimenti secondari”, ovvero il passaggio dal Paese di primo approdo a un altro, in violazione del regolamento di Dublino. Un fenomeno che chiama in causa l’Italia, accusata dai vicini a nord di agevolare la “fuga” dei minori stranieri.

Secondo i dati dell’Euua, nel 2022 le domande ”implicitamente” ritirate sono raddoppiate rispetto all’anno precedente, per un totale di 18mila minori tra i 14 e i 17 anni di cui si sono perse le tracce.

Le domande arrivate in Italia sono state oltre 10mila. Ancora di più quelle registrate in Austria (42mila) e Bulgaria (15mila).

Non è un caso allora che, secondo Eurostat, l’Italia sia il Paese dell’Unione europea ad aver collezionato il maggior numero di richieste da parte di altri Stati membri a “riprendersi indietro” migranti e richiedenti asilo fuggiti oltre confine. Lo scorso anno sono state quasi 33mila le domande arrivate all’Italia, seguita da Austria (oltre 24mila) e Bulgaria (20mila).

Sul fronte opposto, lo scorso anno i Paesi Ue che hanno inviato più richieste in uscita sono stati la Germania, con quasi 70mila domande, e la Francia, con 45mila. Secondo l’istituto di statistica europeo, i richiedenti asilo presi indietro dall’Italia sono stati poco più di 2.700.

Impostazioni privacy