M5S, Grillo: “Il doppio mandato non si tocca”. Conte al bivio

Anche se negli ultimi mesi il Movimento 5 Stelle è andato incontro a profonda trasformazione, su alcuni “pilastri” i vertici della forza politica non sembrano intenzionati a fare un passo indietro. È questo il caso del vincolo del doppio mandato, che ieri è stato confermato da Beppe Grillo in persona nel corso di una riunione con i parlamentari M5S. Secondo alcune fonti interne al Movimento, citate da Adnkronos, questa scelta “espone Giuseppe Conte al fuoco incrociato”. L’ex premier, infatti, si trova di fronte a un bivio. Da un lato potrebbe schierarsi al fianco di Grillo, rischiando però di “inimicarsi i parlamentari al secondo mandato per due anni”. Dall’altro potrebbe prendere una posizione opposta a quella del garante del M5S, con conseguenze difficili da pronosticare.

Le lamentele dei big del M5S

L’unica certezza è che la decisione di Beppe Grillo ha causato un terremoto all’interno del M5S. Molti big del Movimento non hanno gradito la scelta del garante di blindare la regola dei due mandati e hanno espresso tutta la loro irritazione nelle chat interne. Da parte sua, Grillo ha chiarito che chi terminerà il secondo mandato non verrà abbandonato e ha difeso la propria scelta. “Già stiamo cambiando troppe cose, questo è un pilastro e non si cambia”.

Grillo guarda al 2050

Nel corso della riunione dedicata all’avvio del corso sulla Transizione ecologica, Grillo ha sottolineato l’importanza di continuare a guardare al 2050 e di far parlare gli altri partiti dei temi del M5S. È proprio in quest’ottica che si inserisce un possibile accordo col centrosinistra, i cui primi “mattoni” sono stati posti durante l’incontro tra Conte e Letta nella sede dell’Arel. “Dobbiamo diventar meticci nella nostra cultura e nella nostra politica. Mescolandoci con gli altri in parlamento, facendo parlare gli altri dei nostri temi: non c’è il copyright”, ha dichiarato Grillo. “Questo deve diventare il messaggio che diamo agli italiani, dobbiamo essere uniti nella solidarietà”. “Sogno di vedere il parlamento ‘mischiato’. Quando si parla del 2050, che ho proposto di inserire nei simboli di tutti i partiti, vorrei che tutte le forze politiche che mi mischiassero per tenere l’attenzione concentrata sul 2050, su come sarà il mondo. Bisogna ricreare una visione di società completamente diversa”.

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