M5S, Di Battista e Casalino non parteciperanno alle parlamentarie

Sembra ormai ufficiale l’esclusione di Alessandro Di Battista e Rocco Casalino dalle parlamentarie del Movimento 5 Stelle (M5S), che si terranno il prossimo 16 agosto. I due non hanno presentato l’autocandidatura entro il termine ultimo, ossia le 14:00 di oggi, lunedì 8 agosto 2022. Come riportato da Adknkronos, fino a venerdì Di Battista non si era ancora iscritto al Movimento 5 Stelle e la possibilità di effettuare l’iscrizione era inibita nei giorni in cui le candidature sono state aperte. Non è però detta l’ultima parola: è ancora presto, infatti, per scartare un eventuale ripescaggio dell’ex deputato romano tra i capilista che saranno scelti da Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle. Lo stesso discorso potrebbe valere per Casalino, che attualmente svolge l’incarico di portavoce dell’ex presidente del Consiglio.

Parlamentarie M5S, le dichiarazioni di Conte

Giochi definitivamente chiusi, invece, per Virginia Raggi. Nel corso di un intervento a Radio Capital, Conte ha dichiarato che l’ex sindaca di Roma “rientra nel vincolo del doppio mandato”. Il presidente del M5S ha poi aggiunto che Raggi è impegnata con l’incarico di “presidente della commissione dell’Expo” e sta “combattendo delle battaglie importanti a Roma”.

Nel corso delle ore precedenti, Conte aveva parlato della posizione di Di Battista. “Non si è iscritto al Movimento e non credo che voglia partecipare alle parlamentarie nel M5S. Se vorrà farlo, ne parleremo”. Parlando della possibile candidatura di Federico Cafiero De Raho, l’ex premier non si è sbottonato troppo: “Confermeremo quando presenteremo le liste”.

L’impatto del doppio mandato

Come si può notare, sulle parlamentarie sta giocando un ruolo abbastanza importante il vincolo del doppio mandato, rivendicato con forza da Beppe Grillo come elemento distintivo del Movimento 5 Stelle nelle scorse settimane. “Questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile. Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l’abbiamo fatto per ‘l’esperienza’, per andare avanti, avere dei titoli e degli incarichi, ma perché ci vuole un’interpretazione della politica in un altro modo”, aveva dichiarato il cofondatore del M5S.

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