Lombardia, Fontana è ottimista
sul ritorno alla zona arancione

“Come sapete, ci sono una serie di parametri che forse andranno rivisti. Il parametro dell’Rt, lo dico da mesi, si riferisce a dati vecchi, di due settimane precedenti. Io credo che dovremo aspettare quello che succederà. Mi auguro che i dati saranno buoni che ci sia la possibilità passare all’arancione anche per dare un po’ di respiro. Non anticipo niente: posso dire che vedo qualche leggero miglioramento”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo intervento nel corso della presentazione del libro ‘Ci abbiamo messo la faccia’ del vice capo redattore dell’Agi Giovanni Lamberti.

I recenti numeri che giustificano le parole di fiducia di Fontana

Tuttavia, quello manifestato dal presidente Fontana potrebbe non essere un puro slancio di ottimismo. C’è infatti una curva, che più di ogni altra, dimostra come l’aria stia cambiando. Il trend dei contagi ha smesso di galoppare e vive una sorta di plateau, che tradotto in termini meno epidemiologici è l’anticamera della discesa. L’Rt reale (non quello retrodatato di 7-14 giorni) inizia a scendere. Lo dimostra quello che l’Ats di Milano calcola ogni giorno da alcuni giorni è in regressione. Toccato il picco di 1,32 (comunque lontanissimo dagli indici della seconda ondata a novembre quando sfiorava il 2,5) ha iniziato la sua discesa.

L’ultima rilevazione di oggi è a quota 1,14. Significa che il virus è ancora in espansione, ma sta perdendo velocità. Per quanto in questi giorni il dato dei ricoveri resti preoccupante, benché riferito a un’onda di contagio delle settimane precedenti. La stima del picco più accreditata è per sabato. La speranza è che dalla fine di marzo, dopo i contagi, inizi la conseguente progressiva discesa dei ricoveri, che coinciderà con l’inizio della bella stagione che storicamente dovrebbe contribuire a frenare le occasioni di contagio. Il resto del lavoro è affidato alla campagna vaccinale.

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