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Se Mario Draghi preannuncia riaperture e il ritorno della zona gialla, questo non riguarderà la Lombardia. Quantomeno da subito. Lo spiega Attilio Fontana, presidente della Regione, alla Fabbrica del Vapore a Milano. “Dai dati arrivati da Roma, la Lombardia potrebbe essere considerata da oggi zona gialla. Esistono ancora dei limiti, quindi continuiamo a essere arancioni. Ma fortunatamente i nostri dati stanno molto migliorando – afferma –. Da lunedì apriremo le prenotazioni anche per la fascia dai 65 ai 70 anni. Potrò prenotarmi anche io“. Ma non è questo l’unico tema affrontato dalla Lega nel capoluogo meneghino.
La “linea Lega” al governo e la candidatura di Albertini
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Presente alla Fabbrica del Vapore è infatti anche Matteo Salvini, che rivendica il ruolo del Carroccio nelle decisioni di Draghi. “La Lega fuori dal governo avrebbe significato che oggi sarebbe passata la linea Speranza. Oggi qualcuno ha provato a insistere, che che di riaperture se ne parlasse più avanti. Dove il calo di contagio lo permette bisogna tornare a una vita prudente, ma normale“, ha infatti spiegato Salvini. E poi: “Di coprifuoco si parlerà in Consiglio dei Ministri, ma non voglio peccare di ottimismo. Visto che la vita all’aperto comporta un rischio contenuto, anche stando agli stessi medici, anche il limite di orario alle dieci di sera conto che possa essere rivisto“.
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Ma non è tutto, perché il Carroccio rompe gli indugi anche riguardo alle prossime elezioni amministrative. Gabriele Albertini potrebbe infatti essere il prossimo candidato del centrodestra alla poltrona di sindaco di Milano. A confermarlo è stato Salvini in persona: “L’ho sentito più di una volta e abbiamo rievocato i bei tempi. E anche quanto Milano sia cambiata grazie alla sua giunta e sotto la Lega, nonostante in passato non siano mancati scontri tra me e lui. Per me è stato un ottimo sindaco e sono convinto che possa essere anche un ottimo sindaco per il futuro. Penso che Albertini per Sala sia una bella sfida sui progetti“.
Salvini e la polemica con Letta: “Non buon servizio al Paese”
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Non manca un riferimento a una delle più recenti battaglie del leader della Lega, quella con il neo segretario del Pd Enrico Letta. “Alla faccia delle provocazioni e del buongusto, del governo di unità nazionale. Quando a parlare è un segretario di un partito che è al governo con me e si mette la felpa di una Ong che vuole portarmi in galera, non fa un buon servizio al Paese – ha infatti tuonato Salvini –. Letta si è scusato via WhatsApp, ma certe cose se ci pensi prima di farle è meglio. Però non penso che il giudice deciderà in base alle felpe di Letta“.
