Governo, Italia Viva sale al 4% delle preferenze nell’ultimo sondaggio

Passi avanti per Italia Viva: i risultati del sondaggio condotto da Antonio Noto per Porta a Porta, indicano che il 4% degli italiani sarebbe disposto a votare per il partito di Matteo Renzi. Si tratta di una percentuale maggiore rispetto al 2,4% rilevato dall’indagine fatta da Ipsos poco dopo la spaccatura del governo. In quel sondaggio, il 44% degli italiani dava la colpa della crisi di governo a Matteo Renzi. Dall’indagine di Noto, invece, emerge un’Italia Viva vista meglio di Azione, il partito di Carlo Calenda (che otterrebbe tra il 2,8 e il 3% delle preferenze).

Tre scenari ipotetici

Nel corso del sondaggio, Noto ha testato tre possibili scenari di voto: uno in cui la situazione sarebbe uguale a quella attuale, uno che prevedrebbe la presenza “sul campo” di un partito con a capo Giuseppe Conte e un terzo in cui il premier si troverebbe alla guida del Movimento 5 Stelle.
In ognuna delle ipotesi testate, il centrodestra distacca l’area di governo (51,7% contro 36,7% nella situazione attuale; 49,2% contro il 39% nel secondo scenario ipotetico e 50% contro 39,5% nell’ultimo caso).
La Lega si conferma il primo partito per intenzioni di voto (nel sondaggio le preferenze oscillano tra il 23,5 e il 23% in base allo scenario ipotetico preso in considerazione).

Cosa cambierebbe per il Pd? I risultati del sondaggio

In uno scenario identico a quello attuale, il Partito Democratico si confermerebbe la seconda forza politica del Paese, con il 20% delle preferenze. Se scendesse in campo un partito capeggiato da Conte, il Pd scenderebbe al 15%. In questo caso si troverebbe sotto a Fratelli d’Italia (che ottiene il 17,5% in tutte e tre le ipotesi). Infine, nel terzo scenario (con Conte alla guida del Movimento 5 Stelle) il Partito Democratico si assesterebbe al 19%.

L’impatto dei tre scenari su M5S e FI

Il Movimento 5 Stelle beneficerebbe notevolmente della presenza di Conte come suo leader. In questo scenario, infatti, il partito potrebbe contare sul 19%. Se invece il premier dovesse formare un suo partito, il M5S scenderebbe al 12,5%. Nel caso in cui la situazione restasse identica a quella attuale, il Movimento potrebbe contare sul 14% delle intenzioni di voto.
Nei tre scenari presi in considerazione, Forza Italia oscilla tra il 7 e il 5,5%. Il dato più basso si concretizzerebbe nel caso in cui Conte si presentasse alle elezioni con un suo partito.

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