Governo, il “nodo tecnici” fa discutere. I dubbi sulla squadra

Si moltiplicano le voci di corridoio sulla presenza di un nodo da risolvere in vista della formazione del prossimo governo che, con ogni probabilità, sarà guidato dal centro destra. Il dubbio riguarda la natura stessa dell’esecutivo, in bilico tra “politica” e “tecnica”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e probabile futura premier, ha minimizzato il problema, definendo surreali le indiscrezioni riportate dalla stampa e invitando i giornalisti a non credere a tutto quello che sentono. Ma intanto le indiscrezioni sulla difficile composizione della squadra di governo si fanno più forti e dagli altri partiti della coalizione arrivano richieste difficili da ignorare senza sollevare un polverone.

Il nuovo governo sarà tecnico o politico?

Durante un’intervista a Radio 24, Antonio Tajani, il coordinatore nazional di Forza Italia, ha ribadito quanto già affermato da Silvio Berlusconi: il governo dovrà essere politico. “Se poi ci sarà qualche tecnico non sarà un problema”, ha aggiunto, implicando però che tali nomine debbano rappresentare una minoranza. Giovanni Donzelli, il responsabile nazionale dell’organizzazione di FdI, si è detto d’accordo con le sue parole. “Sarà un governo politico, con chiara indicazione politica”, ha dichiarato. Ha però evidenziato un possibile “problema numerico” nel caso in cui la compagine governativa dovesse contenere troppi parlamentari. “Per la riduzione di Camera e Senato, mettere troppe persone al governo che devono stare in Aula rischia di non garantire la serietà della maggioranza”, ha chiarito. Insomma, sembra chiara la necessità di mettere in piedi un esecutivo con una visione politica chiara, ma che comprenda anche delle figure tecniche di “area”. Per affrontare la questione, Meloni ha convocato l’esecutivo nazionale per un incontro che si svolgerà il 5 ottobre nella sede di FdI.

Chi guiderà i vari ministeri?

Nel frattempo, i partiti che hanno contribuito alla vittoria della coalizione di centrodestra stanno iniziando ad avanzare le proprie proposte per il “toto-ministri”. Secondo alcune indiscrezioni, Fratelli d’Italia vorrebbe Daniela Santanchè al ministero del Turismo, mentre non è chiaro chi andrà a guidare il ministero del Mare, fortemente voluto da Meloni. Il ministero della Difesa potrebbe essere affidato ad Adolfo Urso o a Edmondo Cirielli. Se dovesse concretizzarsi questa seconda ipotesi, Urso potrebbe ottenere l’incarico come sottosegretario con delega ai servizi. Giovanbattista Fazzolari, invece, dovrebbe essere il prossimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Altri nomi coinvolti nel toto-ministri sono quelli di Fabio Rampelli, Maurizio Leo e Ignazio la Russa. Sembra improbabile, invece, che Guido Crosetto farà parte della squadra di governo. Il già citato Donzelli potrebbe fare il “salto di qualità”, arrivando a ricoprire per FdI un ruolo molto simile a quello che svolge Tajani per FI. Si tratta però di un indiscrezione priva di conferme ufficiali.

Le richieste di Forza Italia

Berlusconi punterebbe a conquistare per il suo partito un ministero di “prima fascia”. Tra i nomi più caldi ci sono senz’altro quelli di Antonio Tajani, Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini, Alessandro Cattaneo e Andrea Mandelli. Il Cavaliere vorrebbe portare il coordinatore nazionale di Forza Italia alla guida del ministero della Difesa o di quello degli Esteri, ma le alternative non mancano. Tajani potrebbe anche svolgere un ruolo di primo piano al Mise o all’Agricoltura. Ronzulli, invece, sembrerebbe proiettata verso il ministero della Salute, anche se da parte di FdI sembrerebbero esserci delle perplessità sulla sua eventuale nomina. Potrebbe comunque entrare a far parte della squadra di governo, ma alla guida del ministero dell’Istruzione o di quello della Famiglia, con possibile ruolo come capo delegazione di FI. Nel caso in cui Bernini dovesse ottenere uno dei ministeri, Gianfranco Micchichè potrebbe prendere il suo posto come capogruppo al Senato.

Governo, anche la Lega vuole la sua parte

Dal canto suo, la Lega propone Gian Marco Centinaio come ministro dell’Agricoltura, mentre il leader Matteo Salvini potrebbe guidare il ministero del Lavoro o dello Sviluppo Economico. Si parla anche di Giulia Bongiorno o Carlo Nordio per la Giustizia e di Erika Stefani per una riconferma alla Disabilità o alle Riforme. Nel complesso i ministri della Lega potrebbero passare dai quattro previsti inizialmente a tre. In compenso, il Carroccio dovrebbe ottenere la presidenza di una delle due Camere. Inoltre, Salvini darebbe il suo benestare a questo scenario solo se gli venisse garantita la possibilità di tornare a guidare il ministero dell’Interno. Finora però questa ipotesi è stata osteggiata dal resto della maggioranza. Molti nodi potrebbero essere risolti durante il consiglio federale, che si svolgerà oggi, martedì 4 ottobre, a Roma, negli uffici della Camera (dalle 15:00 in poi). Salvini ha già dichiarato che sarà da lì che usciranno i nomi ufficiali che il partito proporrà per il governo. Inoltre, Salvini potrebbe avere un incontro diretto con Meloni per chiarire la situazione.

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