Giorgio Napolitano è morto a 98 anni. È stato il primo Capo dello Stato a essere rieletto

Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica dal 2006 al 2015, è morto oggi, venerdì 22 settembre, a 98 anni. Ha passato le sue ultime ore presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma. Negli giorni scorsi era stato curato presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, dov’era stato ricoverato in seguito a un aggravamento del suo quadro clinico, già complesso da svariati mesi. Il 12 maggio 2022 era stato operato all’addome e ricoverato nove giorni nello stesso ospedale. Il decorso successivo all’intervento era stato regolare, come confermato anche da Giuseppe Maria Ettorre, lo specialista in Chirurgia oncologica e trapianti di fegato che l’aveva operato insieme alla sua equipe. “Ha tempra e coraggio da vendere” aveva commentato il medico.

La carriera politica di Napolitano

I primi anni

Napolitano è noto soprattutto per essere stato il primo presidente della Repubblica a essere eletto due volte, ma la lunga strada che l’ha portato al Quirinale è meno conosciuta. Nato a Napoli il 29 giugno 1925, nel 1942 iniziò a frequentare la facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Napoli ed entrò in un gruppo di antifascisti, per poi aderire, nel 1945, al Partito Comunista italiano, del quale divenne in seguito dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra.

Dal 1945 al 1946 fu attivo nel movimento per i Consigli studenteschi di Facoltà e delegato al primo Congresso nazionale universitario. Si laureò nel 1947 con una tesi in economia politica. Prima di terminare gli studi, nell’autunno del 1946 entrò a far parte della segreteria del Centro Economico Italiano per il Mezzogiorno presieduto dal senatore Paratore, dove rimase fino alla primavera del 1948. Nel 1947 si unì al neonato Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno, del quale rimase membro per oltre 10 anni.

Nel 1953 fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati, della quale fece parte fino al 1996, escludendo il periodo della IV legislatura. Venne sempre riconfermato nella circoscrizione di Napoli. Nella parte iniziale della sua attività parlamentare portò all’attenzione della Commissione Bilancio e Partecipazione Statali i problemi legati allo sviluppo del Mezzogiorno e vari temi relativi alla politica economica nazionale.

Dagli anni ’80 agli inizi del duemila

Durante la settima (dal 1981) e la nona legislatura (fino al 1986) fu presidente del Gruppo dei deputati comunisti. Nel corso degli anni ’80 concentrò i suoi sforzi soprattutto sui problemi della politica internazionale ed europea, sia nella Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, sia come membro della delegazione italiana all’Assemblea dell’Atlantico del Nord.

Napolitano e Nilde Iotti nel 1982
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Il suo impegno su queste tematiche si concretizzò anche tramite molteplici iniziative di carattere politico e culturale e contribuì a farlo diventare un membro del Parlamento europeo dal 1989 al 1992. Il 3 giugno del 1992 fu eletto presidente della Camera dei deputati, incarico che ricoprì fino all’aprile del 1994, quando l’undicesima legislatura giunse al termine. In seguito tornò a far parte della Commissione Affari Esteri e fu presidente della Commissione speciale per il riordino nel settore radiotelevisivo. Dal maggio 1996 all’ottobre 1998 ricoprì il ruolo di ministro dell’Interno e per il coordinamento della protezione civile nel Governo Prodi. Prima però divenne presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo, carica che mantenne dal 1995 al 2006. Nel 1999 fu rieletto deputato europeo e fino al 2004 fu presidente della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo.

L’elezione a presidente della Repubblica di Napolitano

Nel 2003 fu nominato presidente della Fondazione della Camera dei deputati da Pier Ferdinando Casini, allora presidente della Camera. Due anni dopo, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo nominò senatore a vita.

Napolitano nel suo studio
Foto | ANSA/PAOLO GIANDOTTI-UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA – Newsby.it

Prese il posto del Capo dello Stato il 10 maggio 2006, con 543 voti, e prestò giuramento cinque giorni dopo. La sua storica rielezione avvenne il 20 aprile 2013, con 738 voti a favore. Restò presidente della Repubblica fino al 14 gennaio 2015, quando rassegnò le dimissioni. Il posto lasciato vacante fu poi occupato da Sergio Mattarella.

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