Draghi: “Operatori non vaccinati? Interverremo, e su Usa e Russia…”

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Il governo intende intervenire. Non va assolutamente bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. Né va bene che siano mandati a essere a contatto con malati La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo“. Lo afferma senza giri di parole il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Draghi: gli operatori sanitari e le novità sulla scuola

Naturalmente la forma di questo provvedimento, come si esplica è ancora tutto da vedere. Incluse le sanzioni che saranno previste“, ha aggiunto Draghi. Che poi ha ceduto la parola a Roberto Speranza. E il ministro della Salute ha voluto fare chiarezza sulla situazione: “Voglio aggiungere che questa norma è al nostro vaglio, però dobbiamo anche riconoscere che la missione del personale sanitario è stata straordinariamente rilevante. Interverremo quindi su una quota molto residuale. Va detto, perché il lavoro degli operatori sanitari è stato straordinario e il loro è stato un esempio positivo per tutti“.

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Altro tema di scottante attualità è quello sull’istruzione e la didattica a distanza. E Draghi ha ribadito un’indicazione già illustrata negli scorsi giorni: “Confermo la riapertura delle scuole fino alla prima media. Si cercherà di avere una riapertura ordinata. La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola. Quindi più si alza l’attività scolastica, più aumentano le possibilità di contagio“.

I rapporti dell’Italia con Usa e Russia (e la situazione Sputnik)

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Draghi quindi è passato a parlare dei rapporti con l’estero. Altro argomento sul quale le discussioni, nelle ultime settimane, non mancano. “Biden ha riaffermato che il pilastro della politica estera americana è l’Unione europea – ha spiegato il presidente del Consiglio –. Un tempo si diceva gli Usa guardano all’est, all’Asia. Era in posizione equidistante. Oggi no, c’è un solo alleato fondamentale ed è l’Ue. L’amministrazione Usa precedente in tema di tassazione delle multinazionali digitali era di totale chiusura. Ora invece la nuova amministrazione ha aperto ad accordi internazionali per la tassazione delle società digitali“.

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Quindi la Russia, e la vicenda vaccini. “Starei attento a fare contratti su Sputnik“, ha ammesso chiaramente Draghi. Che poi ha spiegato il motivo: “Ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un’indagine con il fondo d’investimento russo, loro possono produrre massimo 55 milioni di dosi. Di queste, il 40% sarebbe prodotto in Russia e il resto all’estero. È vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all’Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo. Ma stanno facendo review delle varie componenti, e non si prevede che l’Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene, il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno“.

Draghi sull’esportazione del vaccino e sul Def

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Interrogato sul tema dell’esportazione dei vaccini anti Covid-19 verso la Gran Bretagna, invece, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato: “Il blocco dell’export è completamente condiviso. La decisione dei Paesi Ue è unanime. Però ora l’enfasi è tutta sul blocco. Noi però non ne usciamo con i blocchi, ma con la produzione dei vaccini. È l’unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia. E ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni“.

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Infine, la situazione interna. “Si pensa che lo scostamento di bilancio debba essere alla data della presentazione del Def, quindi a metà aprile. Non annunciamo i numeri per vedere l’effetto che fa. Si vede quali e quanti sono i bisogni e da questo emerge lo scostamento necessario“, ha concluso Draghi.

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