Dpcm, le critiche del centrodestra: Meloni e Cirio all’attacco

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Continuano ad arrivare voci critiche nei confronti del nuovo Dpcm e delle disposizioni anti Coronavirus decise dal governo del premier Giuseppe Conte. E tra chi mette nel mirino l’esecutivo ancora una volta spicca Giorgia Meloni.

Meloni contro il Dpcm: “Basta logiche di chiusura”

Dopo mesi persi ad occuparsi di banchi a rotelle e monopattini – attacca la leader di Fratelli d’Italia in un videomessaggio – il governo arranca nell’affrontare la seconda ondata, ma continua a fare tutto da solo. Fratelli d’Italia chiede una volta per tutte concretezza, perché quello che abbiamo compreso sul Covid è che il virus non può essere azzerato in tempi brevi“.

Perciò – insiste Meloni a proposito del contenuto del Dpcm – basta con la logica del lockdown e delle chiusure. Perché la priorità è tutelare i soggetti più a rischio e dare aiuti immediati alle famiglie e a chi produce“.

Cirio: “Regioni ascoltate, sindaci troppo soli”

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Più morbido ma ugualmente critico Alberto Cirio, presidente del Piemonte. “È un Dpcm che ha ascoltato noi Regioni, siamo riusciti a difendere l’apertura dei locali. Anche perché siamo convinti che nei locali che rispettano le regole si possa rimanere in assoluta sicurezza“, è l’incipit del governatore in quota Forza Italia. Che però subito dopo affonda il colpo: “È un Dpcm che purtroppo pone una responsabilità molto grande sui sindaci. Tant’è che io non voglio lasciarli soli, e quindi avremo dei momenti di confronto tra oggi e domani. Individueremo una serie di misure utili per aiutarli in queste norme anti assembramento“.

Cirio individua dunque anche altri problemi: “È un Dpcm che non affronta il tema della scuola in maniera concreta. Non è posticipando alle 9 l’ingresso alle superiori che risolve il problema del trasporto. Non è la soluzione risolutiva, lo sarebbe investire sulla didattica a distanza. Ribadendo a tutti che la scuola in presenza per asili, elementari e medie non si tocca“.

Coronavirus: la situazione in Piemonte

Al netto del Dpcm, il presidente del Piemonte fa anche il punto sui contagi in Regione e commenta le polemiche sul suo assessore alla Sanità: “I contagi crescono in tutto il mondo, in tutta Italia e anche in Piemonte. Continua però anche la capacità dei laboratori di andarli a cercare. Come obiettivo dobbiamo raggiungere 10 o 11 mila tamponi. Siamo attestati su questi numeri da diversi giorni, testimonianza che il sistema funziona. Icardi? Nessuno gli ha mai tolto la fiducia. Le polemiche le lasciamo perdere, a noi interessa fare bene e in fretta“.

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