Dpcm: area rossa, arancione e gialla cosa sono? Conte spiega tutto

Il Dpcm firmato il 3 novembre è nero su bianco (QUI il testo integrale), ma sarà in vigore da venerdì 6 novembre e non da giovedì come era inizialmente stabilito. Nel frattempo il premier Giuseppe Conte ha illustrato in conferenza stampa da Palazzo Chigi i contenuti del nuovo decreto. A partire dalla novità più controversa: la suddivisione dell’intera Italia in fasce dai diversi colori e in cui saranno in vigore provvedimenti diversi.

Come funzionano l’area gialla e l’area arancione

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Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria“, ha spiegato Conte. Il presidente del Consiglio ha evidenziato come in tali Regioni ci si dovrà attenere alle misure valide in tutta la Nazione. Pertanto ci sarà il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del mattino, la sospensione di concorsi pubblici e privati, la chiusura di musei e sale bingo. In più, come stabilito dal Dpcm, la didattica sarà del 100% a distanza per le scuole superiori e la capienza sui trasporti pubblici limitata al 50%.

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Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia“, ha proseguito il premier. In questa area, in cui molti si sarebbero aspettati anche la presenza di Campania e Veneto, il Dpcm prevede ulteriori restrizioni. La più evidente riguarda la “mobilità fra aree“: ogni cittadino che si sposterà da un Comune a un altro dovrà giustificarlo tramite l’autocertificazione già messa a disposizione dal ministero dell’Interno. Conte ha poi aggiunto che la zona arancione vedrà la chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Resta valido, come nel resto d’Italia, il servizio di consegna a domicilio.

Conte, l’area rossa e l’assenza di area verde

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Infine le Regioni d’Italia con i provvedimenti più restrittivi. “Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa“, ha concluso Conte. Qui il Dpcm prevede il divieto di “ogni spostamento in entrata e uscita dai territori“, salvo per comprovate esigenze di lavoro, salute e scuola. C’è inoltre l’estensione della didattica a distanza anche per gli studenti dalla seconda media alle superiori. Qui l’autocertificazione servirà ogni volta che si esce di casa.

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Nonostante il Dpcm abbia validità fino al 3 dicembre, tuttavia, tali misure potrebbero variare. O meglio, la collocazione delle varie Regioni nelle “aree” di cui sopra potrà cambiare ogni due settimane. “Se, all’esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive. Ce lo auguriamo tutti“, ha illustrato Conte. Che ha anche spiegato come non ci sianoRegioni in aree verdi“. Un modo per ricordare che in nessuna parte d’Italia, oggi come oggi, si sia effettivamente al riparo da qualsiasi rischio di contagio.

Non solo Dpcm: i prossimi passi del governo

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Il premier, poi, ha respinto al mittente una domanda incentrata su un possibile rimpasto del suo attuale governo. Conte ha anche rimarcato come le attuali priorità siano altre: “In realtà non mi è stato chiesto da nessuna forza politica di operare dei rimpasti. E, se mi permettete, data anche la criticità dell’intero Paese, mi sembra che il tema possa interessare poco ai cittadini. Non interessa particolarmente me, ma non sta a cuore ai cittadini“.

Niente rimpasto, dunque. Ma il governo è al lavoro in queste settimane non solo sul Dpcm. “Ho chiesto un incontro per valutare quali siano la priorità. La gestione della pandemia ci assorbe, ma dobbiamo pensare al futuro. Al Recovery Plan, anche ad altre iniziative di rilievo costituzionale che possiamo assumere“, ha voluto garantire Conte in chiusura.

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