Di Maio, che frecciate: “Italia sia compatta, M5s guarda all’indietro”

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Tanti temi al centro dell’attenzione di Luigi Di Maio, intervenuto a Castellamare di Stabia per parlare delle urgenze del Governo ma anche dei grossi problemi all’interno del Movimento 5 Stelle. “Siamo alla vigilia di un importante Consiglio Ue – ha ricordato il ministro degli Esteri –. Noi faremo di tutto perché Draghi vada al tavolo con la massima forza e con la massima possibilità di rappresentare il Paese con una coalizione compatta“.

Di Maio e il M5s nella maggioranza: “Non si strumentalizzi Draghi”

Qui Di Maio ha aperto il primo tema di discussione interno al Movimento 5 Stelle. “Leggo in queste ore che una parte del M5s vuole inserire nella risoluzione frasi e parole che disallineano l’Italia dalle sue alleanze storiche, la Nato, l’Ue e da quella che è la sua postura internazionale. Noi non siamo un Paese neutrale, siamo un Paese che ha alleanze storiche. Non diamo grande prova di maturità politica quando strumentalizziamo il presidente del Consiglio“, ha tuonato il ministro degli Esteri.

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Quindi un messaggio ancora più chiaro al Movimento 5 Stelle. “Mi sono permesso semplicemente di porre dei temi per aprire un dibattito su questioni come la Nato, la guerra in Ucraina, la transizione ecologica. E nel farlo – ha spiegato Di Maio – ho ricevuto insulti personali, come quello che ho visto sui giornali stamattina. Temo che il M5s rischi di diventare la forza politica dell’odio. Una forza politica che nello statuto ha il rispetto della persona“.

I guai del Movimento: “Ricetta poco chiara, elettori sono disorientati”

Credo che dobbiamo parlare dei temi. Il nostro elettorato è disorientato, perché quando si pongono dei temi ci sono degli attacchi personali e questo non è assolutamente accettabile“, ha aggiunto Di Maio, parlando apertamente con i giornalisti dello scontro in corso con Giuseppe Conte.

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Il ministro degli Esteri si è quindi soffermato sui motivi per cui il M5s sta attraversando tante difficoltà. “Non è chiara la nostra ricetta per il Paese, e questo spiega perché nella nostra coalizione il Pd sale e noi scendiamo. Forse perché non abbiamo ben chiare le ricette per il nostro Paese“, è la spiegazione di Di Maio.

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Secondo la sua analisi, troppi punti fermi del Movimento sono cambiati. “Noi non stiamo guardando al 2050, ma è una forza politica che sta guardando indietro. Che senso ha cambiare la regola del secondo mandato? Io invito a votare gli iscritti secondo i principi fondamentali del Movimento, perché questa è una forza che si sta radicalizzando all’indietro“, ha concluso Di Maio.

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