Crosetto e i voti per il Quirinale, strappo di FdI: “Stop ai giochini”

Nel terzo giorno di votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica, si registra un primo mini-strappo nelle fila del centrodestra. Se infatti tre nomi per il Quirinale sono emersi (Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti), al momento domina la scheda bianca. Tranne per Fratelli d’Italia, che ha deciso intanto di indicare il nome di Guido Crosetto.

Quirinale: la decisione di Fratelli d’Italia e i motivi

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La decisione era stata anticipata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani. “I candidati della terna di ieri restano sicuramente in campo – ha sottolineato –. Ma, siccome registriamo la volontà da parte di alcuni gruppi di continuare a votare scheda bianca, la presidente Meloni oggi ha indicato il nome di Crosetto. È uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, gode di una stima trasversale“.

Quindi Ciriani è voluto entrare nel merito della scelta di Fratelli d’Italia di votare Guido Crosetto: “È un sasso nello stagno per dire basta giochini, basta schede bianche. Troviamo una soluzione. Noi con il 6% dei delegati non siamo in grado di decidere da soli, ma siamo in grado di dare un segnale di serietà. Crosetto risponde a questa esigenza“.

Chi è Guido Crosetto

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Guido Crosetto, classe 1963, si avvicinò giovanissimo alla Democrazia Cristiana per poi diventare sindaco di Marene, in provincia di Cuneo. Si avvicinò quindi a Forza Italia, entrando alla Camera come Deputato nel 2001. Sottosegretario alla Difesa nel Governo Berlusconi IV, malsopportò il sostegno del Popolo della Libertà all’esecutivo Monti nel novembre 2011. Divenne quindi il fondatore di Fratelli d’Italia con Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Della nuova entità politica divenne subito coordinatore nazionale.

Su tale scelta, gli altri partiti di centrodestra hanno inizialmente deciso di glissare. “Oggi c’è stato un vertice del centrodestra con i leader. Io non ho nulla da dichiarare, non posso rispondere a nulla. In questi frangenti meno si dice e meglio è“. Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, si è limitato a rispondere ai cronisti che gli chiedevano se la Lega fosse al corrente della decisione di Fratelli d’Italia di votare Crosetto e non scheda bianca come gli altri alleati.

Crosetto e non solo: la severità del centrosinistra

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Molto critica sulla decisione non solo di votare Crosetto, ma di avanzare candidature spiccatamente politiche è stata invece Laura Boldrini. “La svolta ci sarà quando la destra non porterà candidature di partito. Se dobbiamo trovare una figura condivisa, bisogna avere un altro approccio e smettere di fare conferenze stampa in solitaria“, ha commentato la deputata Pd. “A differenza di altre situazioni, qui è più complicato. Perché l’elezione del capo dello Stato impatta direttamente sulla tenuta del governo. L’ideale sarebbe riuscire a fare un’elezione condivisa e che il governo arrivi a fine legislatura. Riusciranno? La risposta ancora non si conosce“.

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Se Fratelli d’Italia ha virato su Crosetto, peraltro, il centrosinistra non cambia modo di agire. “Oggi proseguiremo con la scheda bianca. Abbiamo fatto la nostra proposta e attediamo ora di avere una risposta. Questa è la politica e queste sono le elezioni per il presidente della Repubblica, quindi nulla di nuovo sotto il sole“. Così il deputato di LeU, Federico Fornaro, fuori Montecitorio.

Il centrodestra non ha il diritto di prelazione. Hanno presentato una rosa e consideriamo questa cosa un passo in avanti. I nomi sono rispettabili, ma non rispondono all’obiettivo di avere un presidente super partes. Noi abbiamo chiesto di fare un incontro con delegazioni ristrette per provare a confrontarsi per arrivare ad una soluzione. Se la Casellati è una soluzione? Direi proprio di no“, ha aggiunto Fornaro. Ed è evidente come nemmeno Crosetto lo sia.

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