Crisi Renzi-Calenda, l’intervista del leader di Azione

Renzi-Calenda, matrimonio finito? Nelle ultime ore, e negli ultimi giorni, non sono poche le voci che si sono rincorse rispetto una probabile crisi tra i due. A togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ci ha pensato il leader di Azione, Carlo Calenda, che in una lunga intervista rilasciata mercoledì 12 aprile al Corriere della Sera, ha parlato dell’attuale ‘rottura’. Quando gli viene chiesto ‘se stanno divorziando’, Calenda risponde: “Lo deve chiedere a lui. Sono 48 ore che vengo bersagliato da attacchi anche personali da parte di quasi tutti i dirigenti di Italia viva. Il punto per noi è politico. Renzi si rifiuta di prendere l’impegno di sciogliere Italia viva quando nascerà il nuovo partito, e sta bloccando ogni passo avanti sulla strada del partito unico. E questo è un problema: se da due partiti non nasce un partito ma ne nascono tre significa semplicemente che vuoi tenerti le mani libere”. 

A Calenda viene allora fatto notare che il coordinamento del Terzo Polo non si riunirà più: “Perché a dicembre con un colpo di teatro Renzi è ridiventato segretario di Italia viva, accentrando su di sé tutti i poteri e levando Ettore Rosato con cui lavoravamo molto bene e che sedeva negli organi di coordinamento del Terzo polo”, ha dichiarato. Per poi aggiungere: “Oggi nel comitato politico non c’è nessuno che può prendere impegni per Italia viva. E anche il gruppo che doveva studiare le regole del congresso non riesce più a riunirsi perché da Italia viva non danno disponibilità. Quindi Renzi deve fare chiarezza“, commenta Calenda.

Carlo Calenda
Carlo Calenda | Foto Newsby

Ore confuse

Nelle ultime 24 ore, sono migliaia i tweet, i commenti, le parole spese da una parte, e dall’altra, sull’argomento. Una cosa sembra chiara: c’è molta poca chiarezza, ma tanta confusione sui fatti. Per Calenda, tuttavia, un modo per superare quest’ultimo ostacolo, ci sarebbe: “Intanto rispondendo al documento che gli ho mandato da settimane per preparare il processo che porterà al partito unico, e poi dicendo con chiarezza se è disponibile a sciogliere Italia viva, perché se non è disponibile non nasce nessun partito”.

Qui, Calenda sembra lanciare una frecciatina al suo collega: “A differenza di Renzi su questo partito lavoriamo tutti 25 ore al giorno insieme a Elena Bonetti, con cui ho un ottimo rapporto. Ma il nostro progetto non può dipendere da una persona che per il 90% del suo tempo fa altro e che ogni tanto torna e dice ‘no, non facciamo così. Facciamo colà’ e smonta tutto il lavoro fatto“. Il leader di Azione, a questo punto, dichiara di essere stato avvertito solamente un quarto d’ora prima dell’annuncio ufficiale, sul fatto che Renzi sarebbe diventato il nuovo direttore del Riformista.

Matteo Renzi
Matteo Renzi | Foto Newsby

Renzi direttore del Riformista

Mentre si attendono nuovi commenti, o smentite, rispetto alla presunta crisi nel Terzo Polo, Matteo Renzi è diventato il nuovo direttore de ‘Il Riformista’. Così come annunciato su Facebook: “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista”. Una volta giunto presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, aveva chiarito: “Capisco che sorprenda qualcuno la mia scelta per la direzione. Nessuno sa più cos’è la verità e cosa è la virilità. L’identità del Riformista è non essere il sovranismo di Giorgia Meloni, e nemmeno la linea politica che ha vinto il congresso del Pd con Elly Schlein, e nemmeno quella del M5s di Giuseppe Conte”. Durante la conferenza, Renzi si era così espresso: “A Calenda gliel’ho detto, mi è parso entusiasta”.

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