Si alla settimana lavorativa corta, ma solo un lavoratore su 10 accetta tagli in busta paga

Della possibilità di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni, integrando quindi la novità della cosiddetta settimana corta, si parla ormai da mesi in tutto il mondo. Molti Paesi hanno già sperimentato il cambiamento, promettendo grossi vantaggi per dipendenti e aziende, mentre in Italia l’argomento sembra essere ancora molto lontano da qualcosa di concreto. Nel frattempo, però, si analizzano i vari aspetti, l’effettiva possibilità di poter stravolgere quello che da sempre è il classico ciclo per impegna tutti i lavoratori e la disponibilità di accettare o meno nuove regole che l’azienda potrebbe introdurre. Da diverse ricerche sulla settimana corta lavorativa è risultato che lavorare un giorno in meno avrebbe un forte impatto positivo sul benessere dei dipendenti e sulla qualità del lavoro svolto dagli stessi, contribuendo quindi, a una migliore visibilità dell’azienda.

Uno dei temi discussi è lo stipendio, che il 66% dei lavoratori interessati alla settimana corta, vorrebbe rimanesse invariato. Solo uno su dieci è disposto ad accettare tagli nella proprio busta paga. Su un campione di oltre 2mila lavoratori, il 18%, invece, sarebbe disponibile a lavorare un’ora in più gli altri giorni per godere della settimana breve. Il 70% della persone intervistate hanno dichiarato di essere convinti che la settimana lavorativa corta “migliorerebbe il benessere mentale senza avere ripercussioni negative sulla produttività“.

Lavoro a casa
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Con la settimana corta si rischia di vedere diminuire lo stipendio?

Sperimentare la 4DayWeek potrebbe significare vedere lo stipendio diminuire in correlazione alle ore di lavoro? Se lo chiedono molti dipendenti che allo stesso tempo credono nei tanti benefici che potrebbe portare questa novità. Lavorare quattro giorni a settimana invece di cinque e in alcuni casi sei, sembrerebbe un ottima idea, ma secondo Andrea Malacrida, rappresentante di The Adecco Group Italia, “per quanto affascinante, può dimostrarsi un progetto di difficile applicazione“, “risulta comunque evidente la sua assoluta rilevanza nel dibattito contemporaneo”.

Grazie alla ricerca del movimento no profit 4 Day Week Global condotta su 33 aziende in America e in Irlanda, si è potuto dimostrare che ridurre la settimana lavorativa porterebbe a grossi benefici legati al miglioramento della vita dei dipendenti, sotto vari aspetti. Sono diminuite, ad esempio, del 9% l’insonnia e la stanchezza percepita ed è aumentato  del 23,7% il tempo dedicato all’allenamento. Avere più tempo a disposizione per sé stessi e per la propria famiglia significa dedicarsi al proprio benessere e alla propria salute oltre ad evitare problemi che possono coinvolgere emozioni sviluppando anche disturbi mentali. Lo stress, l’ansia, la depressione, sono condizioni che ci si può ritrovare ad affrontare proprio a causa del troppo lavoro.

Per quanto riguarda l’aspetto economico, per le aziende che hanno sperimentato la novità, non sono state registrare particolari perdite o conseguenze negative, anzi, secondo alcuni dati che hanno osservato i risultati prodotti dalla settimana corta, ci sarebbe stato persino un aumento del 37,55% delle entrate rispetto all’anno precedente.

 

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