Coronavirus, De Luca: “Porterò
la mascherina fino a ottobre”

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parla di questa nuova fase del Coronavirus a margine della consegna del cantiere della stazione Di Vittorio della metropolitana di Napoli. “In Campania l’epidemia è sotto controllo e dato che ci avviamo verso l’estate ci sembrava ragionevole rendere facoltativo l’uso delle mascherine all’esterno. Resta l’obbligo di indossare la mascherina all’interno dei posti chiusi e dove ci sono assembramenti”, afferma De Luca. “Io continuerò ad indossarla fino a che non saremo in condizioni di assoluta tranquillità. Noi siamo pronti rispetto alle ipotesi più pessimistiche, abbiamo appena presentato un piano ospedaliero aggiornato che prevede il raddoppio dei posti in terapia intensiva. In Campania non succederà mai quello che è successo in Lombardia dove gli anziani erano per terra perché non c’era un buco in cui recuperarli. C’è un esponente politico che lavora per portare seccia affinché ci sia una nuova epidemia ma noi lavoriamo per evitarla”.

De Luca e il post Coronavirus: “Completiamo l’anello della metropolitana di Napoli”

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Dopo avere parlato delle mascherine contro il Coronavirus, Vincenzo De Luca fa un bilancio anche dei lavori svolti per completare la rete metropolitana. “Con questo ultimo lotto completiamo l’anello della metropolitana di Napoli, serviamo ovviamente un quartiere importante e colleghiamo alla metropolitana l’aeroporto di Capodichino. Ne approfitteremo anche per fare i lavori di manutenzione all’esterno delle stazioni dell’Eva e quindi sarà anche un intervento di riqualificazione generale del territorio. Siamo orgogliosi: 5 anni fa non c’era un solo cantiere aperto e ora nel giro di due anni completiamo tutta la rete metropolitana”.

Infine, un piccolo appunto sulla distinzione tra le aziende risanate e quelle fallite. “Prima dell’epidemia avevamo aziende che erano state risanate e che avevano bilancio in attivo; avevamo altre aziende che erano in ginocchio e con i libri in tribunale. Le aziende che erano state risanate, con la riduzione del traffico dei passeggeri, ovviamente hanno avuto ricadute pesanti sui bilanci. Allora noi dobbiamo essere credibili e distinguere: dobbiamo chiedere contributi al Governo per le aziende che hanno perso un traffico che c’era ma che erano risanate, per il resto delle aziende si pongono problemi di altro tipo. Chi aveva già bilanci fallimentari non è che adesso può chiedere al Governo miliardi di euro”.

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