Coronavirus, Conte: “A Natale buonsenso, no a socialità scatenata”

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“A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio. Non saranno possibili veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Esordisce così, nel suo intervento all’assemblea dell’Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, secondo il quale sarà praticamente impossibile trascorrere le festività natalizie senza limitazioni.

“Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive – ha aggiunto Conte sul tema -. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all’economia di crescere”.

Conte: “Sindaci protagonisti della ripresa, tanti gli obiettivi”

Il presidente del Consiglio si è poi rivolto direttamente ai sindaci promettendo loro un ruolo chiave nella ripresa economico-strutturale del Paese. “I sindaci saranno protagonisti e non potrebbe essere diversamente – ha detto Conte rispondendo al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che gli chiedeva delucidazioni sul ruolo dei Comuni nell’ambito del Recovery Plan -. Si parla di efficientamento delle opere pubbliche, ristrutturazione delle scuole, costruzione di nuovi asili nido, investimenti sulla mobilità locale e sulle infrastrutture green, come le ciclovie, oltre che di digitalizzazione della pubblica amministrazione“.

“Piano ripresa in ritardo? Fake news”

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Il premier ha poi voluto rispondere al titolo apparso sulla prima pagina del quotidiano La Repubblica, che ha citato un presunto allarme da parte dell’Unione Europea sui tempi del Piano di ripresa. Un titolo bollato senza appello come “fake news” dal premier. “Il fatto che l’Italia sia in ritardo con la presentazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, come ha titolato oggi un giornale, è una fake news, inventata di sana pianta” ha detto Conte.

“L’Italia ha presentato le proprie linee guida dopo un lungo passaggio parlamentare a Bruxelles – ha poi aggiunto -. Ora stiamo studiando la struttura normativa che ci consentirà di garantire che il piano possa essere attuato rapidamente”.

“Su approvazione bilancio Ue non pesi vento sovranista”

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A proposito di Europa, Conte ha anche ammonito le correnti politiche sovraniste che, in ambito continentale, hanno portato all’opposizione di Polonia e Ungheria al bilancio dell’Unione Europea.

“Dobbiamo augurarci che il vento sovranista, che c’è ancora in Europa anche se più marginale, non causi ulteriori ritardi all’approvazione del bilancio e del quadro finanziario pluriennale – ha spiegato il premier -. Significherebbe ritardare anche il Recovery Plan europeo. Dobbiamo scongiurare ulteriori slittamenti. Danneggerebbero anche quegli stessi paesi”.

“Impegno nel Dl ristori-ter per emergenze elementari e agevolazioni Tosap”

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Il presidente del Consiglio è poi tornato sulle questioni italiane ricordando che il Governo è al lavoro per il Dl ristori-ter. “Ritengo che sia giusto che i sindaci possano anticipare fondi per le emergenze elementari – ha affermato -. Dobbiamo essere veloci. Sul fondo di previsione 2020 avete ancora un po’ di risorse, erano oltre 5 miliardi. Potrei prendere l’impegno a inserire una norma nel prossimo Dl ristori-ter, per consentire di anticipare somme che noi ci impegniamo a restituire nel 2021.

“Un altro impegno che posso prendere è valutare la tassa per il suolo occupazione delle aree pubbliche (Tosap, ndr), una agevolazione molto gradita ai ristoratori: già nel 2020 abbiamo stanziato circa 300 milioni, possiamo impegnarci a riproporla per il 2021″ ha poi aggiunto Conte.

“21 parametri? Fidiamioci degli scienziati, no a questioni politiche”

Nel corso del suo lungo intervento all’assemblea dell’Anci, Conte ha infine ribadito un concetto espresso già più volte negli ultimi giorni, cioè che ogni decisione sui ‘colori’ delle Regioni e sui parametri per determinarli spetta alle autorità sanitarie e prescindono da questioni politiche. “Non dico se ventuno indicatori siano giusti – ha spiegato il premier –, ma parlare di cinque o tre è un dibattito scientifico. Non può dirlo un’autorità politica.

“Dovremmo fidarci degli scienziati – ha detto Conte -. Abbiamo concordato, con il ministro Speranza, che Brusaferro e gli esperti debbano spiegare bene i parametri ai presidenti di Regione: nelle prossime ore dovrebbe esserci un incontro a livello di Conferenza. Ci sarà un contraddittorio con Speranza e Brusaferro, vedremo se le richieste delle Regioni hanno una plausibilità scientifica, se si può migliorare il sistema di monitoraggio. Però passare da ventuno a cinque o tre indicatori, o dirne ‘Io ne voglio dieci, io ne voglio otto’, capitelo, non ha molto senso”.

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