Autostrade, la gestione del ponte di Genova scatena un mare di critiche

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La situazione legata al nuovo ponte di Genova e l’affidamento della sua gestione ad Autostrade continua a essere argomento di forte dibattito nel Paese. E tra coloro che hanno espresso un giudizio molto critico sulla situazione c’è Danilo Toninelli.

Autostrade: la severità di Toninelli

L’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha infatti ribadito la sua linea ampiamente nota, e ferocemente critica nei confronti del rinnovo della gestione affidata ad Autostrade: “La nostra linea non cambia di un centimetro – ha infatti ribadito –. Il ponte non deve essere dato ai Benetton, e il Pd ci deve dare una mano e non fare come Salvini che si è nascosto. Il Pd facesse qualche cosa. Chiudiamo prima dell’inaugurazione. Di cosa dobbiamo avere paura? I contenziosi ce li fanno lo stesso e li vinciamo. Il ponte è su perché abbiamo fatto un bel decreto“.

Quindi Toninelli ha sottolineato la sua ostilità ad Autostrade, evidenziata anche dal suo lavoro come ministro: “Se fossi stato io al posto della De Micheli, i Benetton quel ponte se lo sognavano. Il luogo della revoca è il Parlamento, e lì dentro serve la maggioranza. La Lega non ce l’ha data, aspettiamo che ce la dia il Pd“.

M5S e gli altri: parola a Lega e De Falco

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Non solo il M5S è però contrario alla gestione Autostrade, ma anche chi nel frattempo dal Movimento è uscito. Come Gregorio De Falco, senatore ex pentastellato e ora entrato nel Gruppo Misto. Questa la sua opinione: “Il ponte Morandi è crollato non per un fatto straordinario, ma per incuria. Non c’è stata la manutenzione minima necessaria, allora dovremmo aspettare ogni volta la sentenza o l’amministrazione ha il dovere di decidere responsabilmente? Deve revocare la fiducia in un soggetto che fiducia non può più avere“.

Sulla questione Autostrade, De Falco mette nel mirino il Partito Democratico: “Se il Pd avrebbe dovuto essere più incisivo? Assolutamente sì. Sono dell’opinione che ci dovrebbe essere quella che in termini tecnici si chiama decadenza. Il soggetto privato in quella circostanza non ha meritato la fiducia della concessione“.

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Visione non dissimile, inevitabilmente, anche da parte della Lega. Sebbene con toni più morbidi. A sottolinearlo è stato il senatore Gian Marco Centinaio: “Nel momento in cui bisogna lavorare per il bene degli italiani e decidere cosa fare per il nuovo ponte di Genova, non siamo così categorici come il M5S. Non alzerei le barricate, in questo momento andrei da Autostrade per velocizzare il più possibile la sistemazione delle autostrade in particolar modo in Liguria. Gli revocherei la concessione se non sono in grado di farlo“.

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A prendersela con il Movimento 5 Stelle è invece Forza Italia. Queste le parole della capogruppo alla Camera dei Deputati, Mariastella Gelmini: “Io penso che in questa vicenda il M5s faccia una pessima figura. Perché per mesi hanno detto che non doveva essere Autostrade ad avere la gestione del ponte e oggi si scopre che se si vuole inaugurare, collaudare e far partire comunque, il concessionario rimarrà il medesimo. Si tratta dell’ennesima situazione in cui la posizione velleitaria del M5s si infrange sul muro della realtà“.

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