Ucraina, Zelensky all’Onu: “Milioni di persone al gelo”

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Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha parlato delle condizioni del suo Paese intervenendo da remoto. “Quando la temperatura esterna è sotto lo zero e decine di milioni di persone rimangono senza elettricità, riscaldamento e acqua a causa dei missili russi che colpiscono le strutture energetiche, questo è un evidente crimine contro l’umanità“, ha raccontato. “Ci aspettiamo una forte reazione da parte del mondo al terrore russo di oggi. Ci aspettiamo la reazione dei partner e degli amici, non solo degli osservatori. L’Ucraina ha presentato la formula della pace in 10 punti. La Russia sta seguendo i passi della sua formula del terrore, basata principalmente sui missili. Solo oggi, quasi 70“, ha poi sottolineato il leader di Kiev.

Ucraina, la Russia parla degli attacchi alle infrastrutture

Dal canto suo, la Russia ha detto che gli attacchi alle infrastrutture dell’Ucraina rappresentano una reazione alle armi invitate a Kiev dai Paesi occidentali.  “Stiamo attaccando le infrastrutture in Ucraina in risposta all’uso di armi occidentali e agli sconsiderati appelli di Kiev per una vittoria militare sulla Russia“, ha dichiarato il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vasili Nebenzia, al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “I paesi occidentali stanno cercando di stabilire la loro egemonia geopolitica per il potere e la vita degli ucraini“, ha aggiunto il diplomatico russo, per poi precisare che la Russia continuerà con le azioni per limitare il potenziale militare ucraino fino a quando Kiev non adotterà una “posizione negoziale realistica“. “Per ora, ciò che sentiamo da Zelensky e i suoi associati non è affatto una proposta per la pace, ma solo minacce e ultimatum sconsiderati. L’Ucraina incoraggia una linea irresponsabile“, ha concluso.

Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha affermato che la Russia non ha alcun dubbio sul successo della sua operazione militare speciale in Ucraina e ritiene che la buona riuscita di quest’ultima sia un prerequisito essenziale per il futuro dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto).

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