Ucraina, la Russia sferra l’assalto finale ad Azovstal. Il Papa: “Voglio incontrare Putin”

Riprendono questa mattina le operazioni di evacuazione dei civili in Ucraina. In particolare dalla città assediata di Mariupol, dove nella tarda serata di ieri alcune persone sono riuscite a lasciare l’acciaieria Azovstal per essere poi condotte a Zaporizhzhia.

“Si tratta – si legge in una nota – principalmente di donne, bambini e anziani, che ora avranno accesso a cure mediche, cibo, medicine e assistenza psicologica”. Ma, secondo fonti ucraine, ce ne sarebbero ancora 200 da far evacuare. Il sito anche ieri è stato sotto il “fuoco costante” dei russi, secondo Kiev. Colpita anche una chiesa a Odessa, dove è morto un 15enne.

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Al centro commerciale dove è previsto l’arrivo dei profughi continuano intanto ad arrivare alla spicciolata altri autobus provenienti da punti caldi della regione di Zaporizhzhia, come Vasylivka e Tokmak. Secondo quanto riferito dall’amministrazione regionale militare, l’esercito russo si sta riposizionando in tre direzioni dell’Ucraina meridionale: Zaporizhzhia, Kryvyi Rih e Mykolaiv.

La BBC ha riferito che finora almeno “127 persone sono state evacuate da Mariupol” e “sono arrivate oggi a Zaporizhzhia, in un’area che è sotto il controllo ucraino. Sessantanove di loro sono civili evacuati dallo stabilimento di Azovstal e altri 58 sfollati dall’area di Mariupol, che si sono uniti al convoglio di autobus per recarsi nel territorio ucraino“.

La Russia sferra l’assalto finale contro Azovstal

Sempre in tema di corridoi umanitari, il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, lancia invece un allarme. “Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino – ha affermato, secondo quanto riporta Interfax Ukraine -. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte”. Gli autobus, ha concluso, “si perdono in questi centri di filtraggio. Purtroppo gli occupanti rapiscono i nostri residenti e oggi questo sta succedendo”.

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Nonostante le evacuazioni in corso, l’esercito russo ha iniziato a prendere d’assalto l’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo scrive l’agenzia ucraina Unian. “Siamo stati bombardati tutta la notte, due donne civili sono rimaste uccise e ora Azovstal viene preso d’assalto”, ha riferito il vice comandante del reggimento Azov asserragliato nell’acciaieria, Svyatoslav Palamar, citato dall’Ukrainska Pravda. “I russi adesso stanno cercando di irrompere nell’impianto – ha aggiunto -. Prima dell’assalto gli aerei hanno bombardato l’impianto”. Al momento, il raid avrebbe portato alla morte di due persone.

Ucraina, bombardato villaggio vicino Zaporizhzhia

Inoltre, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, la Russia potrebbe intensificare i bombardamenti nella regione orientale di Luhansk il 9 maggio per la Giornata della Vittoria che celebra il trionfo dell’Armata Rossa sovietica contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo riporta il Kyiv Independent. Secondo il governatore, le forze russe utilizzeranno armi pesanti, tra cui artiglieria e sistemi di lancio multipli, per cercare di distruggere “tutto ciò che incontrano”.

Oggi un bombardamento russo ha invece colpito oggi il villaggio di Zaliznychne, vicino a Zaporizhzhia, dove due persone sono rimaste uccise. Lo scrive Ukrinform, citando l’amministrazione regionale militare della regione. Secondo il portavoce, il colonnello Ivan Arefiev, i russi “hanno distrutto una scuola locale, danneggiando l’edificio, il tetto e le finestre. Inoltre, 12 case sono state danneggiate. A seguito dei bombardamenti e delle ferite da schegge, due persone sono morte”.

Missili Oniks lanciati dai droni hanno anche colpito e distrutto un hangar vicino a Odessa con le armi inviate dai Paesi europei e dagli Usa all’Ucraina. Lo rendono noto i vertici militari russi, citati dalla Tass, specificando che nell’attacco sono stati distrutti droni da combattimento, munizioni e altre armi. E aggiungono che le forze aeree di Mosca finora hanno colpito 69 obiettivi militari ucraini.

Il Papa: “Non vado a Kiev, pronto a incontrare Putin”

Intanto, sul fronte diplomatico, fanno notizia le parole di Papa Francesco che, in un’intervista al Corriere della Sera, dice che il presidente russo Vladimir Putin per il momento non ha intenzione di fermare il conflitto. E, ragionando sulle motivazioni che lo hanno spinto ad invadere l’Ucraina, evidenzia “l’abbaiare della Nato alla porta della Russia”. Bergoglio dichiara inoltre che al momento non andrà a Kiev, ma di essere pronto ad incontrare il capo del Cremlino a Mosca.

L’Ungheria sapeva della guerra già il 1° febbraio?

Nel frattempo da Kiev arrivano accuse anche contro l’Ungheria. Il Kyiv Independent, citando il capo del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, riporta infatti che la Russia avrebbe informato in anticipo Budapest sulla sua volontà di invadere l’Ucraina. Il giornale fa notare come il primo febbraio scorso il premier Viktor Orban si sia recato a Mosca in visita da Putin. Successivamente le autorità ungheresi si sono pubblicamente opposte alle sanzioni contro Mosca.

Ucraina, ancora polemica per le parole di Lavrov

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E continuano a far discutere le dichiarazioni a Rete 4 del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Il premier Mario Draghi ha parlato di un “comizio” e di concetti “aberranti”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken affida invece il suo pensiero a Twitter: “Il mondo deve opporsi a questa retorica vile e pericolosa e sostenere i nostri partner ucraini di fronte al feroce assalto del Cremlino”.

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Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, “una tale spinta antisemita da parte del suo ministro mostra che la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale. O forse non hanno mai studiato quelle lezioni. C’è un grande scandalo in Israele riguardo alle parole” di Lavrov; “tuttavia nessuno sente obiezioni o scuse da Mosca: c’è silenzio. Come si potrebbe dire questo alla vigilia dell’anniversario della vittoria sul nazismo? Queste parole significano che il massimo diplomatico russo sta incolpando il popolo ebreo per i crimini nazisti”.

La telefonata Zelensky-Putin

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato per più di due ore al telefono con Putin. Secondo quanto riferisce il Cremlino, lo zar avrebbe dichiarato che “la Russia è ancora aperta al dialogo” con l’Ucraina. “I Paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass“, avrebbe aggiunto Putin.

L’Ucraina “non è pronta per negoziati seri” per porre fine al conflitto con la Russia, avrebbe detto ancora il leader russo, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Poi ancora: “L’Occidente deve smettere di fornire armi all’Ucraina“. Macron ha lanciato al presidente russo un appello affinché “la Russia sia all’altezza delle sue responsabilità di membro permanente del Consiglio di sicurezza, mettendo fine alla sua aggressione devastatrice” in Ucraina.

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