Ucraina, per Mosca l’ingresso di Kiev nella Nato porterebbe alla terza guerra mondiale

Nelle ultime ore, il Cremlino ha ribadito che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato non sarebbe privo di conseguenze. Secondo quanto dichiarato da Alexander Venediktov, il vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, questo scenario “può portare alla terza guerra mondiale e la stessa alleanza atlantica lo capisce”. Ha aggiunto che “con l’adesione dell’Ucraina alla Nato entrerà in vigore il quinto articolo (sulla difesa collettiva, ndr)” e che “la stessa Nato comprende la natura suicida di questo passo”. Venediktov ha poi ribadito che per la Russia “l’adesione dell’Ucraina alla Nato è inaccettabile. L’Occidente deve capire che le parole di Zelensky sulla necessità di attacchi preventivi contro la Russia sono un invito alla terza guerra mondiale”.

“Risposta dura ad altri eventuali attacchi terroristici dell’Ucraina”

Vyacheslav Volodin ha dichiarato che se l’Ucraina continuerà con i suoi “attacchi terroristici, la risposta della Russia sarà più dura”. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, invece, è tornato a parlare dei possibili negoziati di pace. “Una pace giusta può essere ottenuta attraverso la diplomazia, non ci possono essere vincitori in una guerra e perdenti nella pace”, ha osservato durante il vertice della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia in Kazakhstan. “Il nostro obiettivo è che il bagno di sangue finisca il prima possibile”, ha aggiunto il presidente turco.

“Russia favorevole a risoluzione diplomatica”

Venediktov ha dichiarato che la Russia è favorevole a una rapida soluzione diplomatica della questione ucraina, non ceca di “fare a pezzi nessuno” e vuole coesistere pacificamente con l’Ucraina e con tutta l’Europa, anche se non a spese della sua sicurezza.

Il mondo sta diventando multipolare, con nuovi centri di potere che si rafforzano in Asia”, ha osservato Vladimir Putin, il presidente della Russia, durante il summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia, svolto ad Astana, la capitale del Kazakistan. “Compiamo tutti gli sforzi insieme agli altri Stati asiatici per sviluppare un sistema di sicurezza alla pari e indivisibile basato su principi universali e riconosciuti del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto il leader russo.

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