Ucraina, Erdogan a Putin: “Incontro con Zelensky in Turchia”

In Ucraina la situazione si sta facendo sempre più tesa. Tramite un video messaggio alla nazione, il presidente Volodymyr Zelensky ha comunicato che le forze russe si stanno preparando a sferrare dei “possenti attacchi” contro il Donbass (dov’è morto anche un foreign fighter italiano che combatteva al fianco dei separatisti filorussi, Edy Ongaro) e il Sud dell’Ucraina, a cominciare da Mariupol. Prima del temuto assalto finale alla città assediata potrebbe essere aperto un corridoio umanitario che renda possibile la fuga dei 160/170mila civili intrappolati. Come riferito dalla Bbc, un convoglio della Croce Rossa che trasportava aiuti umanitari e medici a Mariupol è bloccato a Zaporizhzhia perché le garanzie di sicurezza richieste per la squadra non sono ancora state ricevute.

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Ieri, 31 marzo, l’esercito di Mosca ha anche fermato più di 40 autobus nella città di Berdyansk, che si trova nel territorio controllato dai russi. Alcuni rapporti indicano che le truppe avrebbero depredato i mezzi di parte degli aiuti che trasportavano. Un piccolo numero di autobus riuscito a tornare in maniera autonoma a Zaporizhzhia con dei civili a bordo. A Mariupol è iniziata l’evacuazione di circa 2mila civili dalla città assediata. Il consiglio comunale spiega che molte auto private si sono unite ai 42 bus scortati dai veicoli della Croce rossa e del Servizio di emergenza ucraino dalla vicina Berdyansk e diretti verso Zaporizhzhia.

Nel frattempo, sono ripresi i colloqui tra la Russia e l’Ucraina, stavolta in videocollegamento; mentre il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, ha ribadito l’offerta ad ospitare in Turchia un incontro fra Zelensky e Vladimir Putin durante un colloquio telefonico con il capo del Cremlino. Lo riporta l’agenzia Anadolou su Twitter.

Ucraina, la cronaca della 37esima giornata di guerra

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Secondo Zelensky, il ridispiegamento delle truppe russe da Kiev e dal Nord dell’Ucraina farebbe parte della tattica di Mosca. “Sappiamo che si stanno allontanando dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti, dove per noi può essere più difficile contrastarli”, ha spiegato il presidente. Si tratta di considerazioni in linea con quelle fatte dai servizi d’intelligence occidentali e dalla Nato nelle ultime ore.

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Mosca potrebbe aver scelto di riposizionare le sue truppe verso il Donbass e il Sud dell’Ucraina nella speranza di conquistare il territorio e ottenere una posizione negoziale più forte da presentare ai prossimi negoziati di pace. Come conseguenza di questo cambio di approccio, la situazione a Kiev è stata più tranquilla nelle ultime ore. In altre città, invece, i bombardamenti sono andati avanti lo stesso. È il caso di Irpin, da poco riconquistata dagli ucraini, di Makarvi, non lontana dalla capitale, di Hostomel e di Brovary. Nella regione di Kherson, il cui capoluogo è da tempo in mano russo, l’esercito ucraino rivendica di aver riconquistato 11 villaggi nel corso della notte.

Distrutta nei bombardamenti l’Università di Kharkiv

A Chernihiv, città dell’Ucraina settentrionale, i bombardamenti russi hanno distrutto il reparto di oncologia di un ospedale. Lo ha riferito Vladyslav Atroshenko, il sindaco della città. “Alcuni proiettili hanno colpito direttamente l’ospedale regionale, distruggendo l’unità oncologica. Tre persone hanno riportato ferite gravi“. A Kharkiv, invece, l’Università nazionale Karazin è “completamente distrutta” a causa degli attacchi aerei dell’esercito russo. Lo ha riferito il viceministro dell’Istruzione ucraino, Andriy Vitrenko, citato dall’emittente Priamyi.

La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha denunciato che le forze russe hanno sequestrato 14 tonnellate di aiuti umanitari che Kiev aveva destinato alla popolazione di Melitopol. Qui i russi non consentono ai civili di lasciare la città, come ha denunciato il sindaco Ivan Fedorov. “Secondo le mie stime, in città rimangono circa 70-75mila persone. Gli occupanti stanno facendo di tutto per tenere le persone in città. La strada da Zaporizhzhia a Melitopol in tempo normale è di un’ora, secondo me in tempo di guerra sono quattro ore, ma ora ci vogliono due giorni. Gli occupanti stanno deliberatamente trattenendo tutti per non liberare le persone e occupare la città“, ha detto. “Tutti vengono mandati solo in Crimea. Dicono che puoi arrivarci senza problemi, ma la nostra gente non vuole andare in Crimea“, ha aggiunto il sindaco.

Incendio a Belgorod, il Cremlino: “Peserà sui colloqui”

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Nella città russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, è scoppiato un incendio in un deposito di petrolio. Mosca ha attribuito la responsabilità del rogo all’attacco di due elicotteri delle forze ucraine, entrati nello spazio aereo russo a bassa quota. I serbatoi di petrolio incendiati sono almeno otto. Il ministero russo per le emergenze ha inviato sul posto almeno 170 vigili del fuoco coadiuvati da 50 mezzi per spegnere le fiamme. Gli abitanti delle case vicine al deposito sono stati fatti evacuare. Intanto, il Cremlino afferma che il raid ucraino peserà sui colloqui. Il governo di Mosca ha poi reso noto che la decisione di fornire gas solo se pagato in rubli potrebbe essere annullata in futuro. Per ora, tuttavia, è l’opzione più affidabile per la Russia.

Ucraina, Zelensky annuncia licenziamento di due “traditori”

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In un video, Zelensky ha dichiarato di aver licenziato due alti funzionari della sicurezza ucraina, che ha definito “traditori“. “Oggi una nuova decisione è stata presa a proposito degli anti-eroi. Non ho tempo di occuparmi di tutti i traditori, ma un po’ alla volta saranno tutti puniti“, ha detto Zelensky, che ha fatto due nomi, aggiungendo che “coloro che infrangono il giuramento di fedeltà al popolo ucraino… saranno inevitabilmente privati dei loro gradi militari“, ha aggiunto il leader ucraino, senza specificare oltre.

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