Ucraina, la regione di Zaporizhzhia chiede l’annessione alla Russia

I giochi sono fatti: i referendum per chiedere l’annessione alla Russia, svolti nei quattro territori dell’Ucraina conquistati negli scorsi mesi, si sono conclusi ieri, martedì 27 settembre, e oggi è arrivato il momento delle conseguenze. Come ampiamente prevedibile, nella regione di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe, ha vinto il “” e nelle prossime ore arriverà la richiesta a Vladimir Putin di entrare a far parte della Federazione Russa. Lo stesso succederà a breve anche nelle autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk e a Kerson, dove i risultati sono stati pressoché identici. “Dopo il referendum, il prossimo passo sarà la firma di un accordo di adesione con la Russia”, ha dichiarato Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare di Donetsk.

Ucraina, Borrell e Michel definiscono i referendum “una farsa”

Si tratta di un risultato privo di sorprese, soprattutto considerando che tantissimi commentatori internazionali hanno definito i referendum “una farsa”. Gli elettori sono stati condotti alle urne dai militari russi ed è stato chiesto loro di “scegliere” mentre avevano un fucile puntato addosso. Per non parlare dell’urna trasparente utilizzata, del tutto inefficace a tutelare la segretezza del voto (ma naturalmente non era quello lo scopo). Questa situazione ha spinto Josep Borrell, l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, a dichiarare che i risultati dei referendum sono stati “falsificati” e che le consultazioni in sé sono state “illegali”. Su Twitter ha parlato di “una nuova violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina in un contesto di violazioni sistematiche dei diritti umani”. Ha poi elogiato il “coraggio degli ucraini, che continuano a opporsi e resistere all’invasione russa”.

Anche Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo, ha espresso il proprio disappunto: “Referendum fasullo. Risultati fasulli. Non riconosciamo nessuno dei due”.

Usa pronti all’invio di un altro pacchetto di armi

Nel frattempo, gli Stati Uniti si stanno preparando a sostenere militarmente l’Ucraina con un nuovo pacchetto di armi da 1,1 miliardi di dollari, in previsione dell’annuncio da parte della Russa dell’annessione dei territori ucraini in cui si sono svolti i referendum. Kiev riceverà nuove munizioni, vari tipi di sistemi anti droni radar, dei sistemi anti-missile Himars e altro ancora. La Casa Bianca sta anche preparando nuove sanzioni contro Mosca in risposta ai referendum.

Impostazioni privacy